“Pensano che non conoscendosi prima, nulla sia mai avvenuto tra loro. Ma che diranno mai le strade, le scale, i corridoi nei quali da tempo hanno potuto incrociarsi?”.
Dallo stralcio di una poesia di Wislawa Szymborska prende spunto Sfiorarsi, l’ultimo film di Angelo Orlando (L’anno prossimo vado a letto alle dieci) che uscirà a Roma l’8 maggio, dopo l’anteprima alla Festa di Roma 2006.
Co-sceneggiato e interpretato insieme a Valentina Carnelutti (in questi giorni in sala anche con Tutta la vita davanti di Paolo Virzì dove interpreta il ruolo di Maria Chiara, la precaria stakanovista), il film sarà a maggio all’European Film Festival di Singapore e a giugno alla rassegna di cinema italiano del Consolato Generale d’Italia a Hong Kong.
Un’asta su e-Bay per la prevendita dei biglietti, una festa e un concorso per cortometraggi, il cui vincitore accompagnerà il film in sala, sono gli elementi promozionali di un film che nasce all’insegna di una particolare avventura distributiva.
Come nasce l’idea di una distribuzione alternativa?
Il film è stato finanziato dal Ministero dei Beni culturali, ma nonostante questo ha incontrato, come diversi film in Italia, molte difficoltà a trovare un distributore. Per questo viene ora ‘autodistribuito’ da Angelo Orlando insieme ad Atalante Film e alla rivista di cinema “Sentieri Selvaggi”. Niente soldi per la pubblicità, tanto web e tanto passaparola. E il cineclub Filmstudio che dall’8 maggio ospiterà il film, speriamo il più a lungo possibile. Un esperimento simile lo avevamo già realizzato per un’opera prima, Tu devi essere il lupo di Vittorio Moroni per il quale, come adesso, avevamo messo in prevendita i biglietti.
Una copia unica?
Per ora sì. Poi però ci sono le due copie che, grazie a Filmitalia, girano nei festival da due anni. Con i primi incassi speriamo di stamparne altre e far girare il film nel resto del paese.
La sua prima volta nel doppio ruolo di sceneggiatrice e di interprete.
Ho fatto parte di questo progetto sin dall’inizio. Angelo e io abbiamo pensato di scrivere questa storia insieme nel 2000: ne è passato di tempo da allora, molte cose sono cambiate.
Prima di cominciare a girare mi sembrava importante dimenticarmi di averlo scritto e invece lasciarmi guidare, perché raccontavo di una donna molto simile a me e che conoscevo intimamente e non volevo rischiare di portare sullo schermo Valentina. Spesso sono stata sorpresa sul set per ciò che accadeva, ero un’interprete del film di Angelo Orlando, che era il regista. Rivedendo il film oggi trovo cose che non avrei immaginato e alcune cose che avrei tanto voluto vedere non ci sono, ma credo sia normale.
Ha intenzione di proseguire con il lavoro di sceneggiatrice?
A volte sento l’urgenza di raccontare una storia e allora la scrivo ma non mi sento una sceneggiatrice di mestiere. Sfiorarsi è stata la mia prima sceneggiatura e da poco ne ho scritta un’altra insieme ad Andrea Caccia, il tema è molto diverso, sarà un film molto vicino al documentario, una storia di bambini e adolescenti, con una casa famiglia e una donna alle prese con la solitudine. E ora insieme a Matteo Angius ho finito di scrivere un soggetto, è un progetto a cui tengo molto, vedremo.
E la televisione?
Con la televisione sono stata fortunata – La meglio gioventù di Giordana è finita al cinema – ma non ne faccio molta. Un po’ perché non mi capita e un po’, forse, perché non me la faccio capitare.
Quando la rivedremo al cinema?
Dal 24 aprile sarà nelle sale Jimmy della collina di Enrico Pau, e poi il 5 e 6 maggio sarò in tv con Aldo Moro, per la regia di Gianluca Maria Tavarelli, dove interpreto Barbara Balzerani, membro del Brigate Rosse e compagna di Moretti, Marco Foschi nel film. Sempre per la tv, tra breve sarò protagonista di due puntate di RIS, dove sarò una cantante jazz. Sono contenta perché canterò io e mi dà gusto.
Progetti per il futuro?
Per il cinema ho appena finito di lavorare sul set del film di Daniele Gangemi Una notte blu cobalto, un’opera prima ambientata a Catania e che ha come protagonista il Corrado Fortuna di My name is Tanino, poi, per la regia di Andrea Caccia, un film su Antigone. Si tratta di un film interamente auto-prodotto. E ci accingiamo a cercare sostegni per la post-produzione, il montaggio e il resto. Per il futuro sogno di poter scegliere e di essere scelta per interpretare ruoli insospettabili, quelli per cui uno non penserebbe mai a me e poi invece dice: “Che sorpresa, non avrei mai detto che tu…”.
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