UnArchive Found Footage, al via il festival sul riuso creativo delle immagini

Il Festival ideato e prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS in collaborazione con Archivio Luce - Cinecittà è stato inaugurato alla presenza del regista Sergei Loznitsa, che ha introdotto 'The Kiev Trial'


Torna con una seconda edizione UnArchive Found Footage Fest, il Festival interamente dedicato al riuso creativo delle immagini, inaugurato quest’oggi a Roma e in programma dal 28 maggio al 2 giugno 2024.

Ideato e prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS in collaborazione con Archivio Luce – Cinecittà, con il patrocinio del MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, il Festival è diretto da Alina Marazzi e Marco Bertozzi. A inaugurare la seconda edizione il regista Sergei Loznitsa, ospite d’onore invitato ad aprire le danze con il suo The Kiev Trial. In sala per l’inaugurazione e i ringraziamenti anche la Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia, il Presidente dell’Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico Vincenzo Vita e Sabrina Alfonsi, Assessora all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti.

“I due archivi hanno una storia importante, che può intersecarsi” ha dichiarato Chiara Sbarigia. “Perché siamo seduti sopra un tesoro di materiali e questo Festival ci conferma che non esiste solo il vecchio modo di guardare la documentaristica: l’elaborazione dei materiali d’archivio crea nuovi mondi”.

Gremita la sala 1 del Cinema Trastevere; molti i  giovani a occupare le prime file in attesa di Loznitsa. “I giovani si interessano perché è un cinema importantissimo” ha proseguito Sbarigia augurando al festival “almeno 100 edizioni, come sono 100 gli anni del nostro archivio”.

In programma infatti questa sera all’UnArchive, alle 22.30 all’Alcazar, Acqua, porta via tutto, un film e un cineconcerto live per omaggiare i cento anni dell’Istituto Luce: un’opera che unisce la creatività e di Roland Sejko alla regia, Teho Teardo alle musiche composte ed eseguite dal vivo di e Gian Mario Villalta ai testi in versi, composti per l’occasione.

Per l’Assessora Sabrina Alfonsi “il riuso del materiale d’archivio è un riuso culturale e il Festival ci aiuta a entrare nell’idea per cui le immagini e tutto ciò che viene riutilizzato sono una risorsa”. Il Festival, prosegue Alfonsi, partecipa al “percorso che la città sta facendo, con un’idea nuova di sostenibilità”. Apprezzato in tal senso anche la facilità con cui l’UnArchive si propone ai cittadini, con spazi facilmente raggiungibili a piedi o con i mezzi.

Al centro infatti il quartiere Trastevere, con le tre sale del Cinema Intrastevere dedicate ai film, il locale Live Alcazar per le performance dal vivo e l’Accademia di Spagna a Roma come sede di panel e tavole rotonde. Infine, al Tempietto del Bramante e Vicolo Moroni prenderanno vita le di installazioni artistiche. Al centro del programma di UnArchive il Concorso internazionale, dedicato a opere audiovisive di qualunque genere, formato, durata e nazionalità, caratterizzato dall’uso libero e creativo di materiali d’archivio. Il programma di UnArchive 2024 conta 110 opere tra lungometraggi, cortometraggi, installazioni e performance, attraversando diverse modalità e forme di riuso creativo. Ad inaugurare le diverse sezioni, il film del regista ucraino Sergei Loznitsa, “onorato di introdurre il film a Roma”.

“Il film è nato per caso, mentre cercavo il materiale d’archivio per un altro lungometraggio che stavo realizzando” ha spiegato Loznitsa. “Mi sono imbattuto nelle riprese di un processo sull’Olocausto, segretate e messe sotto chiave fino allo scioglimento dell’URSS”. 78 anni sono trascorsi da quelle riprese, celate agli occhi della storia e ora riaffiorate grazie al lavoro del regista. “L’archivio è una possibilità remota di fare un film. Questa è una testimonianza del tempo che io ho cercato di trattare con accuratezza, cercando di rappresentare solo quello che è stato ripreso”.

28 Maggio 2024

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