‘Acqua, porta via tutto’, all’Unarchive Festival un film e un cineconcerto per i 100 anni dell’Istituto Luce

L’opera che unisce i talenti di Roland Sejko alla regia, Teho Teardo per le musiche e Gian Mario Villalta ai testi è in programma martedì 28 maggio alle 22.30 all’Alcazar per omaggiare i cento anni dell'Istituto Luce


Sarà presentato a Roma all’Unarchive Found Footage Fest (28 maggio-2 giugno), il festival del riuso creativo delle immagini ideato e prodotto dall’AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Acqua, porta via tutto, un vero evento speciale che lega cinema, musica dal vivo e poesia. Un film e un cineconcerto live, martedì 28 maggio alle 22.30 all’Alcazar (Via Cardinale Merry del Val, 14) per omaggiare i cento anni dell’Istituto Luce, su eccezionali materiali del grande Archivio Luce Cinecittà.

Un’opera che unisce la creatività e i talenti di Roland Sejko (David Donatello e Nastro d’argento) alla regia, per le musiche composte ed eseguite dal vivo di Teho Teardo (Ciak d’oro; premio Ennio Morricone) e per i testi – in versi, composti per l’occasione – di Gian Mario Villalta (Premio Viareggio per la poesia).
Un’opera che celebra l’acqua, la sua bellezza, la sua cruciale importanza per il mondo di oggi, in tutte le sue forme ed essenze. E vuole farlo portando con sé un messaggio chiaro: l’acqua è una risorsa sempre più rara e “dimenticata”, un elemento fondante le nostre esistenze. Il cineconcerto e il film Acqua, porta via tutto sono una produzione Cinemazero, Pordenone Docs Fest 2024 e Luce Cinecittà.

Nelle dichiarazioni che accompagnano il cineconcerto, annota Roland Sejko: La portatrice d’acqua, figura antica e moderna di tutte le culture, è la prima immagine affiorata per un racconto con l’acqua come protagonista. Il mondo sommerso del “mare centenario” dell’Archivio Luce funziona così, portando i relitti delle immagini in superficie, immaginandoli. E poi l’immaginazione diventa visibile tuffandosi tra migliaia di eventi di un secolo di filmati. Fiumi, ruscelli, fontane, piogge, alluvioni, barche, navi, naufragi. E onde di volti, di persone che cercano l’acqua, navigano, alzano gli occhi al cielo, subiscono la furia dell’acqua, e poi riprendono a vivere in altre immagini lambite dall’acqua e dalla storia. Ne emerge il riflesso di chi guarda.

E Teho Teardo scrive: L’acqua è la connessione indivisibile tra tutte le cose viventi, è un atto di relazione perpetua. Come il suono. È l’acqua a portare via tutto in questo film che arriva da un passato distante ma ancora irrisolto perché condannato a ripetersi. La musica sta con chi vorrebbe cambiare il corso delle cose.

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