Un “Valzer” con Valeria Solarino


Valeria SolarinoDoppio impegno alla Mostra del cinema di Venezia per Valeria Solarino. Sarà giurata per l’assegnazione del “Leone del futuro”, il premio intitolato a Luigi De Laurentiis per la migliore opera prima: uno dei premi più “concreti” della Mostra, trattandosi di centomila dollari. E sarà protagonista di un film presentato alle Giornate degli autori: Valzer di Salvatore Maira. Una delle scommesse più “hard” del cinema italiano degli ultimi anni. “Valzer è una scommessa molto rischiosa. Tutto un film filmato senza pause per un’ora e mezza, in un unico ambiente, un hotel. Ma era proprio questo che mi piaceva”, dice Valeria. “Era uno dei film più difficili che si potessero immaginare: praticamente, doveva essere girato tutto in un’unica scena, senza sbagli o intoppi. Abbiamo fatto una settimana di prove nell’hotel Santo Stefano, a Torino. Poi abbiamo cominciato a girare, nell’hotel che non aveva chiuso al pubblico. Bastava che un cliente entrasse in scena per sbaglio che dovevamo ricominciare tutto da capo. Anche la storia mi intrigava: nell’hotel arriva un uomo che cerca sua figlia, che è sparita. E trova me, la sua migliore amica. Io sono una supplente di lettere, assunta come cameriera part time nell’albergo. Parliamo, mentre intorno a noi scorre la vita dell’hotel: ci sono dirigenti di squadre di calcio che si mettono d’accordo, ragazze splendide che sono disposte a tutto pur di un ruolo in una trasmissione televisiva. Attraversiamo due mondi: quello ‘di sotto’, popolato di cuochi, camerieri e valletti, e quello ‘di sopra’ frequentato da modelle, campioni, dirigenti sportivi. E’ una specie di danza da un ambiente all’altro”.
Il padre è interpretato da Maurizio Micheli. Ma l’accento è tutto su questo scontro di mondi: “Il mondo ‘di sopra’ e quello ‘di sotto’ dell’hotel sono molto diversi: quello di sotto è quasi in bianco e nero, slavato, triste: quello di sopra è luccicante, colorato, falso. Quasi come in Metropolis, dove l’universo era a due piani, diciamo così”.
Dopo Venezia, Valeria tornerà sul set, a Civita di Bagnoregio e a Londra, per Holy Money di Maxime Alexandre: dove sarà una ragazza italiana che gestisce una pensione e incontra un ragazzo inglese. E in autunno apparirà come protagonista de La signorina Effe di Wilma Labate. “Il film racconta una storia d’amore tormentata, ambientata nel 1980 a Torino, nei giorni caldi della marcia dei 40mila, gli impiegati Fiat che si opposero agli scioperi degli operai della stessa azienda. Io sono una figlia di immigrati meridionali, impiegata alla Fiat. Fidanzata con un ingegnere, interpretato da Fabrizio Gifuni. Tutto a posto: tutto pronto per un’ascesa sociale sperata e voluta. Ma arriva un operaio, Filippo Timi, a sconvolgermi la vita”.

31 Agosto 2007

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