BERLINO – Con la vittoria di Fuocoammare di Gianfranco Rosi l’Orso d’oro torna all’Italia dopo soli quattro anni: nel 2012 erano stati i fratelli Taviani ad aggiudicarselo con Cesare deve morire. Il regista, Leone d’oro a Venezia con Sacro GRA, ha chiamato sul palco tutti i suoi collaboratori, innanzitutto il dottor Pietro Bartolo, medico di Lampedusa e cuore del film insieme al piccolo Samuele, e poi Peppino Del Volgo, suo aiuto regista e “scout”. “Loro mi hanno convinto a fare questo film e mi hanno fatto conoscere l’isola. Voglio ringraziare il festival per aver avuto il coraggio di mettere in concorso un documentario. E’ un’enorme vittoria e ringrazio Rai Cinema e l’Istituto Luce. Penso a tutti quelli che non arrivano mai a Lampedusa in questo viaggio della speranza e voglio dedicare il premio alla gente di Lampedusa che apre il cuore agli altri. Quando ho chiesto a Bartolo cosa fa di Lampedusa un paese così generoso, mi ha risposto: siamo pescatori e accettiamo qualsiasi cosa venga dal mare. L’Europa sta considerando le sue politiche, io ho paura soprattutto delle barriere mentali e spero che sia chiaro che la gente non può morire in mare mentre fugge da terribili tragedie”. Poi Rosi ha mandato un bacio a sua figlia Emma: “Siamo stati a lungo lontani mentre ero a Lampedusa, ma ti prometto che ora ci rifaremo”.
Le date della prossima edizione del festival che chiude con un bilancio positivo con 337.000 biglietti venduti
“Ancora una volta il cinema italiano primeggia a livello internazionale vincendo premi prestigiosissimi”, è il commento del presidente dell’ANEC, Associazione Nazionale Esercenti Cinema, Luigi Cuciniello
''La FICE - dice il presidente - è orgogliosa di sottolineare che le 47 sale che hanno messo in programmazione il film in questi giorni sono sale d'essai. Con l'auspicio che presto il numero di queste sale possa aumentare non possiamo non dire che ancora una volta le sale d'essai danno un contributo fondamentale per far conoscere i migliori e più premiati film del nostro cinema''
"L’Orso d’oro a Berlino per Fuocoammare di Gianfranco Rosi - di legge in un comunicato dell'Anica - è una nuova bella pagina per il cinema italiano ai festival internazionali"