Piacerà alle donne (lo garantisce Neri Parenti). E piace anche ai giornalisti più snob il cinepanettone Filmauro 2011. Grazie soprattutto alla sceneggiatura scritta con l’apporto dei fratelli Vanzina, che strizza l’occhio alla commedia di costume meno pecoreccia, con personaggi nuovi e inedite relazioni uomo-donna, addirittura rovesciamenti di fronte. Vacanze di Natale a Cortina affronta quindi a testa alta – dal fatidico 16 dicembre – la sfida del botteghino delle feste contro il “troppo buono” Pieraccioni e la commedia corale americana Capodanno a New York. Spiega Enrico Vanzina: “Ho deciso di collaborare al cinepanettone perché era ormai odiato e questo non mi piaceva affatto. Lo consideriamo una cosa nostra, anche se l’etichetta non ci convince, e così quando l’anno scorso i giornali annunciavano il sorpasso di Aldo, Giovanni e Giacomo con un certo compiacimento, mi sono girate le p… ho chiamato Aurelio De Laurentiis e ho offerto la nostra collaborazione. Abbiamo riportato il film in Italia e poi ne abbiamo fatto una commedia sull’oggi”.
Aggiunge Neri Parenti, regista di questa avventura: “Dopo tanti anni di mete esotiche si era persa l’italianità del film, anche perché in giro per il mondo, dal Sudafrica a Rio, non fanno mica l’albero. In più abbiamo inserito altri attori, spesso cabarettisti, e altri personaggi, non solo ricchi giramondo, ma persone normali, negozianti, edicolanti, autisti, con un maggiore approccio alla realtà e anche una descrizione dell’italiano da Nord a Sud, dal Veneto alla Sicilia, con tanti dialetti e inflessioni”. Con un vago retrogusto antileghista, visto che al personaggio del romano doc, schietto e genuino (un Ricky Memphis più che mai in parte), vanno tutte dritte, mentre il rivale Giuseppe Giacobazzi (romagnolo di Alfonsine) non ne azzecca una e finisce assiderato. Tre le storie che si intrecciano nella rinomata località sciistica portata per la prima volta al cinema nel ’59 da Camillo Mastrocinque con Vacanze d’inverno con Albertone e Vittorio De Sica e quindi nell’83 con l’ormai mitico Vacanze di Natale appunto dei Vanzina: Ivano Marescotti è un manager con agganci politici che deve convincere un magnate russo a firmare per una fornitura di gas che salvi il paese dalla crisi energetica, ma quello è piuttosto impegnato a controllare la giovane e bella moglie (Olga Kent) che lo tradisce con un autista siciliano (Dario Bandiera). Valeria Graci, col marito Ricky Memphis, è in perenne competizione con la sorella Katia Follesa sposata con l’antipatico Giuseppe Giacobazzi, che ha appena vinto 25mila euro al gioco dei pacchi e adesso si dà un sacco di arie. Si ritrovano tutti nell’albergo più costoso dove capita di incontrare Emanuele Filiberto e altri nobili. Infine l’avvocato sciupafemmine Christian De Sica, convinto per un equivoco che la moglie Sabrina Ferilli gli metta le corna, si ritrova nella parte della vittima e recupera confidenza con le due figlie, la più piccola delle quali vive incollata a facebook.
Rivendica fonti alte, Neri Parenti, che aveva già collaborato varie volte con i Vanzina ed è stato anche aiuto di Steno: “Per l’episodio di Christian ci siamo ispirati a Noel Coward, del resto io penso che lui sia un Cary Grant volgare, uno che ha l’eleganza di Caccia al ladro ma dice le parolacce. Per l’episodio di Marescotti e Bandiera la nostra fonte è Feydeau, infine per quello dei cognati ci ha guidato Ionesco“. Christian non pensa di essersi ammorbidito e rivendica un umorismo cinico, perché “fa più ridere il demonio di san Francesco… Io, in particolare, faccio sempre personaggi misogini, maleducati e prepotenti, ma sono riuscito a rendere simpatici questi mascalzoni”.
Niente di strano, per il gruppo, che ci sia un cinepanettone americano, che viene subito ribattezzato cine-plumcake. “Se Capodanno a New York si è ispirato a noi, la cosa ci onora”, dice Parenti. E il produttore Luigi De Laurentiis (è assente Aurelio): “In questi 28 anni di successi, gli americani ci hanno studiato. Guardando i nostri incassi su Variety è capitato più volte che ci avvicinassero per fare un remake Usa”.
Spiega Neri Parenti: “Noi tutti gli anni facciamo un film, Pieraccioni lo fa ogni due anni. Ma comunque quando senti uno scricchiolio, devi cambiare direzione… E così è stato. Ma non ci siamo trasformati, la comicità negli anni è mutata solo di ritmo, oggi la tecnica di scrittura è presa molto dal serial americano con scene e percorsi abbreviati, che si adeguano allo zapping televisivo, all’attenzione veloce”. Come televisive sono molte delle apparizioni in questa Cortina 2011, da Alfonso Signorini a Simona Ventura, anche perché “girando lì era naturale coinvolgerli”. Ma non mancano gli spunti calcistici, da Prandelli a Edison Cavani. E poi in definitiva il Natale Filmauro deve rispecchiare il paese o almeno un certo paese. Però stavolta è stato meno facile del solito anche introdurre un minimo di satira politica a parte la battuta “Morto un papi se ne fa un altro”. “Sarebbe stato di cattivo gusto infierire e dare il viatico a Berlusconi”, dice Christian. Aggiunge Marescotti, non nuovo al comico per le sue partecipazioni ai film di Benigni e Zalone: “Nel frattempo è successo qualcosa di straordinario, è caduto il governo Berlusconi ed è arrivato Monti. Chi se l’aspettava? Comunque il mio personaggio, l’ingegnere che cerca di mantenere il culo inchiodato alla poltrona, è una simpatica canaglia di sempre”. Conferma Neri Parenti: “Il film è stato scritto in un momento politico diverso, tanto che abbiamo dovuto togliere delle cose per evitare le accuse di sciacallaggio. Invece era giusto parlare di persone nei guai, come tutti gli italiani in questo momento”. Da quel punto di vista non c’era da cambiare una virgola.
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