Recente scoperta a Londra di un dipinto del 1639 di Artemisia Gentileschi: il noto restauratore britannico Simon Gillespie racconterà questa sensazionale scoperta nell’opera audiovisiva Artemisia Gentileschi, pittrice guerriera, film diretto da Jordan River e prodotto dalla Delta Star Pictures.
Si tratta di un particolare Davide con la testa di Golia, che la famosa pittrice ha dipinto nel periodo di permanenza londinese alla corte del re Carlo I d’Inghilterra; grazie agli accurati lavori di restauro di Mr. Gillespie, è stata proprio la spada di Davide a svelare che questo capolavoro è stato dipinto quasi 4 secoli fa dalle mani di Artemisia.
Il documentario, che vede nel cast l’attrice Angela Curri (Braccialetti rossi 3; La mafia uccide solo d’estate 2; Raffaello, il principe delle arti) nel ruolo di Artemisia, ripercorre la vita della grande pittrice del ‘600 attraverso un viaggio onirico tra i suoi capolavori, oggi conservati nei più importanti musei del mondo (dal Detroit Institute of Arts al Palazzo Reale di Madrid fino alla Galleria Spada di Roma), nonché in collezioni private, come L’Aurora (ca. 1627), per la prima volta in un documentario Ultra HD 4K.
Oltre al contributo del londinese Simon Gillespie, nel documentario sono presenti anche altre testimonianze inedite, come quella di Alessandra Masu, collezionista e storica dell’arte, che introduce alla riscoperta di Artemisia, e della direttrice della Galleria Spada Adriana Capriotti. Diverse anche le lettere di Artemisia che vengono analizzate, dalle quali emerge il forte carattere dell’artista, grazie alla corrispondenza con collezionisti e personalità dell’epoca, tra cui Galileo Galilei. L’uscita del film Artemisia Gentileschi, pittrice guerriera era prevista per l’estate con Amazon Prime nel Regno Unito e in USA, mentre in Italia, in sala così come televisiva e sulle piattaforme, nella primavera di quest’anno, ma per via dell’emergenza nazionale COVID-19 essa subirà una diversa pianificazione; la produzione sta anche valutando una distribuzione contemporanea sia per l’Italia che a livello internazionale proprio perché, mai come nei periodi più difficili l’arte, come confermano anche numerosi studi scientifici, può aiutare le persone nella voglia di rinascita e nella necessità di riscatto interiore. Artemisia di ciò è sicuramente simbolo – non solo del femminismo mondiale, ma anche di quella forza capace di sprigionare il massimo e il meglio che un essere umano può emanare nelle coscienze, anche a distanza di molti secoli.
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