CANNES – La giuria presieduta dalla regista libanese Nadine Labaki, e che visionato 18 film, di cui 9 opere prime, ha premiato, con il Prix Un Certain Regard, un film di nazionalità brasiliana: A vida invisível de Eurídice Gusmão diretto da Karim Aïnouz, che ha ringraziato prima di tutto in portoghese, dicendo quanto “il premio è importante per il Brasile di questo momento storico, in cui c’è molta intolleranza e dove, dunque, è fondamentale la cultura”. Ha ringraziato particolarmente l’attrice Fernanda Montenegro, la protagonista al giorno d’oggi, “un’attrice impressionante” secondo il regista, che ha raccontato una storia ambientata a Rio de Janeiro nel 1950, con protagoniste Euridice e Guida, sorelle diciottenni inseparabili. I loro sogni sono diventare una famosa pianista o trovare il vero amore. Per colpa del padre la costruzione del futuro che si prefiguravano viene interrotta, però loro prendono in mano la situazione senza rinunciare a ritrovarsi, in un melodramma dal tono “tropicale”.
Orgoglio italiano per il Prix d’Interprétation, conferito ad una Chiara Mastroianni, figlia di Marcello, palesemente incredula e particolarmente emozionata sul palco, che ha subito tenuto a dire, intervallando numerosi “merci” ad oltranza: “Non ho mai vinto un premio. Sapevamo di aver vinto qualcosa, ma credevo fosse per il regista: ricevere un premio per un attore è un riconoscimento molto rassicurante e arriva per me in un momento fondamentale, ringrazio Christophe Honoré e i miei magnifici colleghi senza cui il mio personaggio non sarebbe esistito”. Fermata per una battuta sotto palco, e chiesto se stesse pensando anche al papà in questo momento, Chiara ha sorriso di commozione, probabilmente anche perché interpellata improvvisamente in italiano, lingua di Marcello, e ha annuito con un dolce sorriso e ripetuto, quasi incartandosi con le parole per la felicità: “Sono molto contenta, non riesco nemmeno più a parlare per questo premio, il mio primo premio!”.
Un Certain Regard ha poi consegnato il Premio della Giuria a O Que Arde del giovane regista Olivier Laxe che ha speso parole per il cinema indie: “Il mio è un cinema essenziale, può essere un problema realizzarlo ma invito a farne perché si possono vincere anche dei premi!”.
Premio per la Regia al russo Kantemir Balagov per Pour Beanpole, ca ritirarlo è stato il produttore per cui: “è un film di grande responsabilità. Ringrazio Alexander Sokurov”, ha ripetuto.
Premio Speciale della Giuria a Liberté di Albert Serra, che ha detto: “il mio è un film un po’ folle. Grazie”.
Premio Coup de coeur della Giuria, ex aequo a La femme de mon frère di Monia Chokri, film d’apertura della sezione, e The climb di Michael Angelo Covino.
Infine un premio profondamente francese, per “un maestro che ho conosciuto quando studiavo cinema, per me un riferimento”, l’ha annunciato così il regista e giurato Lisandro Alonso, riferendosi a Bruno Dumont che ha preso la Menzione Speciale della Giuria per il suo Jeanne, storia di Giovanna d’Arco. “Sono molto commosso. È stato un film difficilissimo da realizzare, impossibile senza la mia piccola interprete, Lise Leplat Prudhomme, le devo tutto”.
Da ricordare che in Un Certain Regard era in selezione anche un film di un autore italiano, La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti su racconto di Dino Buzzati, poesia magica in animazione.
Un certain regard, il palmarès:
PRIX UN CERTAIN REGARD
A VIDA INVISÍVEL DE EURÍDICE GUSMÃO
di KARIM AÏNOUZ
PRIX DU JURY
O QUE ARDE
di OLIVER LAXE
PRIX D’INTERPRÉTATION
a CHIARA MASTROIANNI
per CHAMBRE 212
di CHRISTOPHE HONORÉ
PRIX DE LA MISE EN SCENE
a KANTEMIR BALAGOV
per POUR BEANPOLE
PRIX SPECIAL DU JURY
LIBERTÉ
di ALBERT SERRA
COUP DE COEUR DU JURY (ex-aequo)
LA FEMME DE MON FRÈRE
di MONIA CHOKRI
THE CLIMB
di MICHAEL ANGELO COVINO
MENTION SPECIALE DU JURY
a JEANNE
di BRUNO DUMONT
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