Il festival Trieste Science+Fiction diventa maggiorenne e festeggia la sua edizione numero 18, in programma dal 30 ottobre al 4 novembre, ospitando il due volte premio Oscar Douglas Trumbull, creatore degli effetti speciali di 2001 Odissea nello spazio e Blade Runner, e consegnandogli il premio Urania d’Argento alla carriera. Per l’occasione il festival triestino proietterà anche la versione restaurata del capolavoro di fantascienza di Stanley Kubrick nel suo cinquantesimo anniversario. Come di consueto strutturato in tre concorsi internazionali – il premio Asteroide, assegnato al miglior film di fantascienza di registi emergenti a livello mondiale, e i Méliès d’Argento per il miglior cortometraggio e lungometraggio – Trieste Science+Fiction proporrà in anteprima italiana, come film di chiusura, Overlord di Julius Avery, action horror ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e prodotto da J.J. Abrams, in arrivo nelle nostre sale l’8 novembre. Ad aprire il festival sarà invece First Man di Damien Chazelle, mentre tra gli ospiti più attesi ci sono Richard K. Morgan, autore del romanzo Altered Carbon, da cui è stata tratta l’omonima serie Netflix, e Stoya, icona del cinema porno che accompagnerà a Trieste il film Ederlezi Rising, di cui è protagonista nei panni di un’androide, nel suo primo ruolo in un film non hard. In cartellone, infine, anche Future World di James Franco e Bruce Thierry Cheung, con Milla Jovovich e Lucy Liu, in anteprima italiana fuori concorso.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis