TRENTO – Il film della regista spagnola Ainara Vera, storia di Hayat, una skipper che ha scelto i ghiacci dell’estremo nord per fuggire ai traumi dell’infanzia, e il suo difficile percorso di rinascita e speranza, hanno conquistato il podio assoluto della 71ma edizione del Trento Film Festival: Genziana d’oro per Miglior Film – Gran Premio Città di Trento a Polaris. La Giuria, tra cui anche l’italiano Paolo Moretti, ha scelto Polaris “per il potente uso del linguaggio cinematografico nel raccontare con empatia la storia di due donne che tracciano la rotta del proprio destino”. Il film di Ainara Vera è “un percorso di rinascita e di speranza, nel quale possiamo specchiarci e riconoscerci individualmente e collettivamente: è la testimonianza che la spirale negativa che a volte sembra inghiottire tutto, nella vita privata così come nella società, può essere spezzata, e che la forza della vita può far superare anche le difficoltà più grandi”, ha commentato il presidente Mauro Leveghi. “In una rassegna che si è distinta per un numero record di registe in concorso, assegnare il Gran Premio a un film in cui le donne sono protagoniste fa sì che questa edizione del Festival si chiuda in modo assolutamente coerente con i suoi principi e i suoi valori”.
La Genziana d’oro per Miglior Film di Alpinismo, Popolazioni e Vita di Montagna – Premio Cai per il film statunitense An Accidental Life “per l’intensa onestà che lo spettatore percepisce sia da parte della regista che della protagonista e per aver reso il film sia un’espressione che una rappresentazione della forza dell’amicizia”. Una Menzione Speciale è stata assegnata all’ucraino Plai. A Mountain Pathdi Eva Dzhyshyashvili “per l’empatica rappresentazione di una famiglia rurale per la quale la guerra è sia un’eco lontana che una dura realtà fisica”. Per il presidente generale del Cai – Club alpino italiano, Antonio Montani: “il film vincitore è un esempio lampante di come la montagna possa essere non solo un ambiente naturale da conoscere, frequentare e rispettare, ma anche il luogo dove poter rinascere, acquisendo piena consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti, vecchi e nuovi. Sui sentieri e in parete è possibile vedere il bello che la vita può regalare, anche dopo che tutto sembra perduto”.
La Genziana d’oro per Miglior Film di Esplorazione o Avventura – Premio “Città di Bolzano” a The Fire Within: A Requiem for Katia and Maurice Krafft di Werner Herzog (leggi il nostro articolo).Il film è stato premiato “per il sentito omaggio a due vite molto speciali di esploratori insaziabili e visionari e per aver valorizzato il loro lavoro di cineasti”: il film di Herzog – un nome che è parte della storia del Trento Film Festival, tante volte in programma e premiato proprio a Trento nel 2020 con il Grand Prix dell’International Alliance for Mountain Films – celebra da un nuovo punto di vista, lavorando su spettacolari materiali d’archivio, la memoria dei famosi coniugi vulcanologi francesi.
La Genziana d’argento per Miglior Contributo Tecnico-Artistico al corto animato Ice Merchants: “per aver creato un universo estetico estremamente poetico e per lo sguardo originalissimo sul cambiamento climatico”. Ancora Genziana d’argento per Miglior Cortometraggio a Churchill, Polar Bear Town di Annabelle Amoros “per lo sguardo lucido e ironico sulla difficile e a volte surreale convivenza tra uomini e animali alla frontiera della crisi climatica”.
Premio della Giuria a Forêts del canadese Simon Plouffe: “per la grande coerenza della visione e per aver creato un’esperienza cinematografica ipnotica e immersiva”.
Per la direttrice della rassegna, Luana Bisesti: “abbiamo parlato a lungo di sogni, nel lanciare questa edizione del Festival, e adesso possiamo dire che i nostri si sono davvero realizzati. Rivedere i cinema, i teatri e le piazze piene come prima della pandemia, ci fa capire ancora di più quanto sia stato importante tenere duro negli anni più difficili. Speriamo anche di aver fatto sognare il nostro pubblico, con i contenuti della programmazione cinematografica e con i tantissimi eventi per tutte le età che hanno colorato e animato Trento per dieci giorni. I sorrisi di adulti e bambini e il loro entusiasmo nel partecipare alle attività del Festival ci fanno sperare di esserci riusciti”.
Infine, Sergio Fant, responsabile del programma cinematografico, si dice: “felice che il Gran Premio vada a un film come Polaris, che rappresenta pienamente un’edizione che ha visto al centro le donne, come registe e protagoniste, e riflette inoltre il percorso di crescita del Festival. La regista Ainara Vera e la sua protagonista Hayat Mokhenache si sono conosciute durante le riprese del film di chiusura dell’edizione 2019 Aquarela di Victor Kossakovsky, a sua volta Genziana d’Oro nel 2012 con ¡Vivan Las Antipodas!. Troviamo due coraggiose donne dietro e davanti la macchina da presa anche in An Accidental Life, e con The Fire Within un maestro come Werner Herzog, spirito guida del nostro Festival, entra finalmente nel palmares ufficiale. Infine, con la scelta di premiare anche tre lavori brevi, la giuria riconosce la varietà del programma e del nostro sguardo sul mondo della montagna, obiettivo di ogni nostra selezione”.
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