Non è avaro di notizie, Antonio Monda. Annuncia che Francesco Totti sarà la superstar alla quindicesima edizione della Festa di Roma (15-25 ottobre) e anticipa una inedita partnership con il Festival di Cannes.
Il direttore artistico, insieme a Laura Delli Colli, presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, direttore generale, ha incontrato i giornalisti in videoconferenza. Tra le novità proprio la presenza del documentario Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli (Almost Blue e S Is for Stanley): un film tutto raccontato in prima persona dal Capitano della Roma, che sarà protagonista anche di un “Incontro ravvicinato” in cui parlerà di sport ma pure di cinema. Nel film momenti chiave della carriera del campione, scene di vita privata e ricordi inediti a formare un racconto intimo scritto da Infascelli con Vincenzo Scuccimarra, tratto dal libro Un Capitano scritto da Totti con Paolo Condò (Rizzoli), prodotto da Lorenzo Mieli, Mario Gianani e Virginia Valsecchi, per The Apartment e Wildside, entrambe del gruppo Fremantle, con Capri Entertainment, Fremantle, con Vision Distribution e Rai Cinema, in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video. Distribuzione Vision sia per le sale italiane che per le vendite internazionali.
L’altra grossa notizia è la partnership con il Festival di Cannes: la Festa ospiterà alcuni film della Selezione Ufficiale che saranno presentati dal delegato generale Thierry Frémaux. “
Un titolo sicuro è Stardust, il film su David Bowie di Gabriel Range con protagonista Johnny Flynn. Poi la retrospettiva dedicata al maestro indiano Satyajit Ray curata da Mario Sesti. Due importanti restauri sono in programma: In nome della legge di Pietro Germi, nella versione restaurata da CSC – Cineteca Nazionale, e Padre padrone di Paolo e Vittorio Taviani, restaurato da CSC – Cineteca Nazionale e Istituto Luce Cinecittà.
Quindi una riflessione più generale: “Abbiamo vissuto una tragedia sia dal punto di vista delle vittime che del danno economico, con queste drammatiche premesse io sono, nonostante tutto, ottimista e come diceva Churchill ‘never never never quit’. Però bisogna capire quanto è seria la situazione e adeguarsi alle regole sanitarie – riflette Monda – basti pensare che Netflix non sta dando suoi film ai festival fino al 2021. Negli Stati Uniti l’epidemia è oggi più tragica che da noi e questo crea una percezione sbagliata negli americani, è normale che i talent siano restii a partire e affrontare due settimane di quarantena. Poi ci sono tutti i film bloccati, penso ad esempio a Dune di Denis Villeneuve a cui mancano dieci giorni di riprese, oppure Tenet slittato a fine agosto e forse anche oltre. Tornerà tutto normale se e quando il nuovo 007 uscirà a novembre. Ma se i film in qualche modo si trovano, gli artisti hanno maggiori difficoltà, è inutile nasconderlo”.
La Festa si farà all’Auditorium – con la cavea usata per consentire al pubblico di seguire il red carpet in sicurezza – e con “satelliti” in tutta la città, come sottolinea Laura Delli Colli. “Non ci sarà la tensostruttura – spiega Francesca Via – e dedicheremo quei fondi alle sale cittadine, cercando quelle con una maggiore capienza”.
Gli incontri virtuali saranno possibili, ma solo in seconda battuta, “si cerca di fare una Festa il più normale possibile”. Ci sarà un omaggio a Ennio Morricone, “genio della musica moderna e del cinema”. E Tre piani? “Nanni Moretti è stato nostro ospite due anni fa e siamo in ottimi rapporti, ma mi risulta che voglia aspettare fino a Cannes 2021 per il suo film”. Ci sarà più cinema italiano del solito? “Il cinema italiano si aiuta con la selezione e non con l’allargamento. E’ vero che stiamo vedendo più film italiani, ma non è detto che ne prenderemo di più. La qualità media? Uguale a quella dello scorso anno”.
E Francesca
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