Total Recall: Marte è un lontano ricordo


La memoria fa strani scherzi. E’ mutevole e modifica costantemente la nostra percezione di persone e situazioni. Potremmo definire Total Recall – Atto di forza di Len Wiseman, remake di un classico sci-fi anni ’90 interpretato da Arnold Schwarzenegger e diretto da Paul Verhoeven, come il ricordo rielaborato e un po’ distorto del film originale di cui, come avviene in certi sogni, segue il canovaccio variandone però alcuni aspetti anche essenziali, che ne modificano sostanzialmente il significato.

In entrambi i casi, l’operaio del futuro Douglas Quaid (ieri Schwarzy, oggi Colin Farrell), si convince – anche per via di alcuni strani incubi che lo tormentano, in cui è in compagnia di una donna bella e misteriosa (Jessica Biel oggi, ieri Rachel Ticotin) – che la sua vita da proletario gli offre troppo poco. Vorrebbe di più, ma non può permetterselo. E poi non si tratta solo di vacanze. Ha bisogno di passione, azione e avventura, che il rapporto con la sua pur bella e apparentemente devota moglie Lori (ieri una supersexy Sharon Stone, oggi un’altrettanto sexy Kate Backinsale, compagna del regista nella vita) non riesce a dargli. Per fortuna, c’è una soluzione: è l’agenzia Recall, che in cambio di pochi spiccioli impianta nella testa dei suoi clienti dei ricordi fittizi che permettono a chunque di diventare ciò che ha sempre desiderato.

Qui, le prime divergenze della trama: se nel primo film Schwarzenegger scopriva di essere davvero un agente segreto operativo su Marte – o forse era solo un sogno? – e partiva per il pianeta rosso in cerca di sé stesso, dei suoi ricordi cancellati e della verità, qui l’azione si svolge interamente sulla Terra. Certo, è la Terra del futuro, quindi molto diversa da come noi la conosciamo: è divisa in sue soli grandi territori, la Federazione Unita di Bretagna e la Colonia (l’attuale Australia), dopo che il resto del pianeta è stato devastato dalle armi chimiche. Ma spostarsi da una parte all’altra risulta piuttosto facile, grazie a un ascensore gravitazionale che in soli 17 minuti è in grado di trasportare individui da un parte all’altra del globo, passando per il suo centro. E’ questo il viaggio che ogni giorno Quaid compie per andare a lavorare.

 

Resta poco chiaro il motivo dell’eliminazione di Marte – presente anche nel romanzo di Philip K. Dick a cui sono ispirati entrambi i film – dalla sceneggiatura, ma ha probabilmente a che fare con un tentativo di approccio un po’ più realistico: “Abbiamo deciso di rendere questo futuro comunque riconoscibile – ha dichiarato il tecnico attrezzista Deryck Blake – così, sul set, molti oggetti sono di uso attuale, non ci siamo spinti troppo oltre. Non abbiamo voluto esagerare”. Fatto sta che, così, al racconto manca qualcosa: se si rimane coi piedi letteralmente sulla Terra, si fa molta più fatica a gestire la sospensione dell’incredulità, e alcune scene culto, come quella della prostituta con tre seni che Wiseman ha voluto comunque mantenere per omaggiare il capostipite, perdono di senso, perché ovviamente se non c’è Marte non possono esserci nemmeno i mutanti che la popolavano nel film del ’90. Convincente invece, forse anche più dell’allora iperpalestrato Schwarzy, il nuovo protagonista, nel ruolo dell’uomo comune che scopre suo malgrado di avere in sé capacità da super-eroe: “Era molto importante – dice il produttore Toby Jaffe – che Quaid sembrasse un tipo normale. Colin ha portato sul set il suo talento, c’è sullo schermo una certa riconoscibilità che lo fa sembrare un vero operaio”.

Un po’ di curiosità: Total Recall è anche il titolo che Schwarzenegger ha voluto furbescamente dare alla sua autobiografia, uscita proprio in questi giorni (col sottotitolo ‘My Unbelievably True Life Story’). Per il film originale era stato previsto un seguito, mai realizzato, che avrebbe dovuto basarsi su un altro racconto di Dick, ‘Rapporto di minoranza’. Nella trama, Quaid sarebbe riuscito a portare alcuni mutanti da Marte sulla Terra, e costoro, grazie alle loro facoltà precognitive, sarebbero stati in grado di prevedere i crimini prima che accadessero. Il film non ottenne mai semaforo verde nonostante il buon successo del predecessore, ma il soggetto, ampliato con nuovi elementi non presenti nel racconto originale, divenne la base per Minority Report di Steven Spielberg. Esiste invece una serie tv canadese, Total Recall 2070, in cui alcuni punti della trama sono ripresi e mescolati con influenze da altri racconti di Philip K. Dick, tra cui anche ‘Il cacciatore di androidi’, ispiratore dell’altro grande classico Blade Runner.

 

Il nuovo Total Recall sarà in sala l’11 ottobre con Warner.

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28 Settembre 2012

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