”Leggo sul ‘Corriere della Sera’ di oggi 11 novembre ‘un articolo dal titolo ‘Morabito e i finanziatori cinesi per il film di Tornatore’. Al riguardo intendo precisare di essere totalmente estraneo a quanto viene raccontato dall’articolista. Non ho mai conosciuto o avuto contatti personali con il suddetto Antonio Morabito. Ma nel 2016 fui contattato da un produttore italiano che mi rappresentò l’interesse di investitori cinesi a finanziare il mio antico progetto Leningrado. Espressi immediatamente la mia perplessità, ritenendo inverosimile che una qualunque casa di produzione cinese potesse finanziare un film in cui non c’erano tracce di storia che riguardassero la loro cultura. Ad ogni modo mi dichiarai disponibile ad ascoltarli”. Così il regista Giuseppe Tornatore precisa in una nota le vicende legate al film Leningrado e ai presunti finanziamenti cinesi.
”A tal riguardo – dice ancora Tornatore – ricevetti in quel periodo una mail del Morabito che mi offriva l’opportunità di un approccio con la China Co- Production Corporation, gli risposi di avere già contatti precedenti con la stessa struttura cinese per un altro progetto, per altro ancora in corso di sviluppo, e che dunque non avevo necessità di un ulteriore contatto. Mi fu annunciato un incontro con i rappresentati cinesi interessati a Leningrado che però pochi giorni prima dell’appuntamento annullarono l’incontro. Da allora non ho mai saputo più nulla e non sono mai stato più contattato da nessuno. Ciò detto resto a completa disposizione della Procura di Roma per ogni chiarimento”.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
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