Il TorinoFilmLab, laboratorio torinese organizzato dal Museo Nazionale del Cinema che dal 2008 scopre e supporta nuovi autori e li aiuta a realizzare i propri film, è alla Mostra di Venezia con diversi titoli e autori del suo vivaio. La sezione Orizzonti, incentrata sui film rappresentativi di nuove tendenze estetiche ed espressive, include Autobiography, opera prima dell’indonesiano Makbul Mubarak sviluppata all’interno del programma FeatureLab nel 2017. Un film politicamente importante, il primo che fa esplicitamente i conti con l’eredità lasciata dalla sanguinaria dittatura di Sukarno, che ancora pesa sulla vita sociale e politica dell’Indonesia. Con il padre in prigione e il fratello all’estero per lavoro, il giovane Rakib lavora come governante in una villa vuota appartenente a Purna, generale in pensione. Dopo che Purna torna a casa per iniziare la sua campagna elettorale per il sindaco, Rakib si lega all’uomo, che vede come mentore e figura paterna. Quando un giorno il manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato, Rakib non esita a rintracciare il colpevole, dando il via a una catena di violenze in crescendo.
Nella medesima sezione anche Blanquita, lungometraggio dell’alumnus TFL cileno Fernando Guzzoni. La line up di Orizzonti Extra propone in selezione un secondo film TFL: Nezouh della regista siriana Soudade Kaadan, già presente a Venezia nel 2018 con The Day I Lost My Shadow, in Orizzonti dove si è guadagnata il Leone del Futuro – Premio Luigi de Laurentiis per la miglior opera prima. Il film, sviluppato all’interno del programma Interchange nel 2013, è ambientato in Siria ed è un racconto allegorico dell’emancipazione di due donne – madre e figlia – che lasciano Damasco nonostante l’opposizione del padre.
Nella stessa sezione anche Valeria is Getting Married, opera dell’alumna TFL israeliana Michal Vinik. Ancora un’incursione nella community di professionisti del TorinoFilmLab con il cortometraggio Fuori Concorso Camarera de piso dell’argentina Lucrecia Martel e il documentario Fuori Concorso Bobi Wine Ghetto President dell’australiano Christopher Sharp.
La Giuria del Premio Venezia Opera Prima sarà quest’anno capeggiata dall’alumnus TFL Michelangelo Frammartino e assegnerà tra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele), il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”. Inoltre, verrà proposto al pubblico nella cornice della Settimana Internazionale della Critica (SIC) Anhell69 del colombiano Theo Montoy che ha lavorato al suo progetto all’interno del workshop intensivo TFL Extended nel 2019.
E' possibile iscriversi per team di nazionalità italiana composti da registi alla loro opera prima o seconda, associati a produttori che abbiano realizzato almeno tre audiovisivi
"Il cinema italiano ne esce bene. E anche Netflix". Bilancio di fine Mostra per il direttore Alberto Barbera e il presidente Roberto Cicutto. Si registra un +6% di biglietti venduti rispetto al 2019. Tra i temi toccati anche il Leone del futuro ad Alice Diop, documentarista attiva da più di dieci anni
Abbiamo incontrato il regista Leone d’argento – Miglior Regia: “Non penso sia un film horror ma una storia d’amore, come non credo che L’Esorcista non sia un horror ma un film bergmaniano fatto a Hollywood”. Bones and All esce in Italia – e nel mondo – dal 23 novembre
A volte i veri protagonisti sono gli assenti, come il regista dissidente Jafar Panahi, imprigionato da ormai due mesi, a cui Luca Guadagnino e Laura Poitras dedicano i loro premi