Non è solo il simbolo di una delle più grandi case di produzione e distribuzione al mondo, è un personaggio che ha influenzato la cultura pop per quasi un secolo: è Topolino, il protagonista del documentario Topolino: storia di un topo, disponibile in streaming su Disney +. Il film racconta la storia dell’iconico Mickey Mouse, fin dalla sua creazione ad opera di Ub Iwerks, spesso dimenticato collaboratore di Walt Disney, affrontando anche i momenti più controversi, per un personaggio che non è sempre stato così come lo vediamo rappresentato al giorno d’oggi.
“Mi piaceva Topolino da bambino, ma mi piaceva perché era la mia luce notturna – rivela il regista Jeff Malmberg a “Yahoo Entertainment” – Cresciuto negli anni ’80, Topolino era un logo aziendale e un benvenuto nei parchi a tema Disney. Ma a quell’età non lo conoscevo come personaggio di film.”
Nel documentario vengono affrontati momenti storici che, dal punto di vista contemporaneo, appaiono decisamente fuor luogo. Momenti di velato (ma neanche troppo) razzismo e sessismo, forse inevitabili per un personaggio nato negli anni ’20. “Posso capire come alcuni di quei film possano essere offensivi oggi – ammette il leggendario animatore Disney, Eric Goldberg – Capisco assolutamente. Ma penso che vadano inseriti nel contesto della società in cui erano stati ideati. Bisogna capire che erano un riflesso di chi eravamo in un certo momento della storia”.
Quei primi cortometraggi di Topolino sono stimati anche dalla storica dell’arte Carmenita Higginbotham: “Adoro Topolino negli anni ’20 e ’30. Sullo sfondo della Grande Depressione, diventa questa figura necessaria. E adoro anche il suo essere sfacciato e la sua perseveranza! Queste sono qualità che risuonano davvero per me. Mickey non è necessariamente un bravo ragazzo in quei cartoni animati. Le questioni del sessismo e del razzismo sono legate al contesto pubblico dell’epoca. Tutto era veicolato dall’umorismo fisico. Sono una storica dell’arte e credo che l’arte dovrebbe essere resa accessibile con il giusto contesto. Sono artefatti culturali.”
Il personaggio di Topolino è ancora nei cuori di milioni di appassionati e il suo futuro ha ancora tanto da dire, non solo nelle serie animate attualmente in produzione ma per un probabile nuovo film a lui dedicato. Senza considerare il fatto che nel 2024, a un secolo dal cortometraggio Steamboat Willie, i diritti sul personaggio diventeranno liberi lasciando spazio a un ventaglio di possibilità e di reinterpretazioni senza limiti.
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