Tonino Delli Colli

Considerato tra i padri della fotografia cinematografica italiana, Tonino Delli Colli nasce a Roma il 20 novembre 1923. Il suo film d’esordio è L’isola di Montecristo di Mario Sequi, del 1948. Da lì in poi, Delli Colli lavorerà con i maggiori registi italiani e con molti grandi nomi stranieri, oltre a partecipare attivamente al successo della “commedia all’italiana”.
Da ricordare la sua lunga collaborazione con Pier Paolo Pasolini, che lo vuole accanto a sé in Accattone, Mamma Roma, Uccellacci e uccellini, Il vangelo secondo Matteo, Porcile, il Decameron, i Racconti di Canterbury e Salò o le 120 giornate di Sodoma.
Indimenticabile quella con Sergio Leone da Il buono il brutto e il cattivo a C’era una volta in America. Senza dimenticare quella con Valerio Zurlini, Marco Bellocchio (La Cina è vicina), Damiano Damiani, Luigi Comencini, Dino Risi, Marco Ferreri e I nuovi mostri insieme a Mario Monicelli, che vorrà Tonino anche per Temporale Rosy, In viaggio con Anita e Camera d’albergo, fino al recente Facciamo Paradiso.
Un sodalizio molto forte è anche quello di Tonino con Federico Fellini, che gli affida la fotografia di due episodi di Tre passi nel delirio, girato insieme a Louis Malle – quest’ultimo lo ritroverà in Lacombe Lucien – e successivamente lo chiama per la doppia direzione di Ginger e Fred insieme a Ennio Guarnieri. Nell’ultima parte della sua carriera, Delli Colli moltiplica le collaborazioni internazionali, da Il nome della Rosa di Jean-Jacques Annaud, L’Africana di Margarethe Von Trotta, Luna di fiele e La morte e la fanciulla di Roman Polanski. Per poi tornare al cinema italiano con La lunga vita di Marianna Ucrìa di Roberto Faenza e La vita è bella di Roberto Benigni, Oscar per il Miglior Film Straniero 1999.