VENEZIA – E’ una vendetta ma anche un atto di assoluta devozione quel manoscritto che viene recapitato di prima mattina a Susan nella casa lussuosa dove vive con il secondo marito: un romanzo scritto dal primo marito Edward, che lei anni prima abbandonò in modo brutale perché non lo considerava alla sua altezza spezzandogli il cuore. E’ la premessa di Nocturnal Animals, il film che riporta lo stilista Tom Ford in concorso al festival a sette anni da A Single Man che valse al protagonista Colin Firth la Coppa Volpi. Basato su Tony and Susan di Austin Wright (Adelphi), il film è un thriller esistenziale costruito su più piani e che intreccia essenzialmente due vicende. Da un lato c’è la crisi di Susan (Amy Adams) che sta mettendo in discussione la sua vita dorata ma infelice di gallerista di successo sposata con un uomo bello e infedele – la prima scena, notevole, è quella del vernissage di una mostra di arte contemporanea con le performance sexy di alcune donne obese in stile body art. Susan si rende conto di aver sbagliato a lasciare il suo primo amore e ripercorre nella sua mente le fasi di quel rapporto proprio mentre legge il manoscritto. E questa lettura diventa un film nel film, immaginato da Susan: quindi è lo stesso attore, Jake Gyllenhaal, a interpretare sia il primo marito sia il protagonista della vicenda narrata, ovvero Tony, un uomo a cui una banda di balordi (guidati da Aaron Taylor-Johnson), durante un viaggio notturno in Texas, stupra e uccide moglie e figlia, senza che lui riesca a reagire. Ha paura, è un debole, ma troverà la forza di vendicarsi insieme a un poliziotto (Michael Shannon) che non ha più nulla da perdere.
Tom Ford, che continua a dividersi tra la moda (prima con Gucci e ora con il suo marchio che sta per lanciare la nuova collezione) e cinema (ora anche come produttore con la creazione della Fade to Black Films e promette di non farci aspettare altri sette anni per un nuovo film), rivendica la necessità di non restare mai troppo fedeli a un libro. “Il monologo interiore di Susan viene tradotto ovviamente in una serie di immagini e così si spiega anche la scelta di spostare la vicenda in un’altra epoca e in un altro territorio, in particolare l’Essex e il Texas che conosco bene”. Sia Amy Adams che Jake Gyllenhaal sottolineano quanto il film tocchi aspetti personali per il regista. “Mi ha colpito subito il colore della carta su cui era stampata la sceneggiatura, era rossa, una cosa che non capita spesso – scherza l’interprete de I segreti di Brokeback Mountain – e mi sono reso conto di quanto Tom ci tenesse. Poi leggendo ho capito che parlava di come viviamo il dolore nella nostra vita quotidiana. Non credo che sia un film sulla vendetta, ma piuttosto sui molti modi di esprimere l’amore”. Per Amy Adams il tema centrale è quello della perdita. E l’attrice rivela che all’inizio il personaggio non le piaceva: “Ho dovuto trovare una strada per avvicinarmi a Susan perché non posso interpretare una persona che disprezzo”.
“Nessuno scrive di nient’altro che di se stesso – ammette Tom Ford – Edward vuole comunicare alla sua ex moglie come si è sentito quando lei lo ha lasciato e farla sentire nello stesso modo. Susan è vittima della sua educazione e della sua insicurezza, non è davvero se stessa ma forse alla fine della lettura del romanzo lo potrà diventare, potrà liberare la sua vita. Io sono cresciuto in Texas ma non corrispondevo alle caratteristiche dell’uomo forte classico, ero troppo sensibile”. E sulla scena iniziale: “Quella scena è molto realistica: ho immaginato le opere di un artista europeo che arriva in America e trova questo mondo super nutrito che va a pezzi. Ma volevo anche dire che le convenzioni della nostra cultura sono saltate e nessuno ci può più dire quale sia l’ideale di perfezione e come dovremmo essere. C’è troppa artificiosità”.
Nocturnal Animals uscirà in Italia il 17 novembre con la Universal.
Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"