Tom Cruise se la canta in “Rock of Ages”


“Rock n’ Roll will never die”, cantava Neil Young, “Il rock n’ roll non morirà mai”. C’è ancora da credergli, in un’epoca in cui la musica si scarica a pochi centesimi da Internet e le rockstar sembrano esistere soltanto nei lontani ricordi di chi è cresciuto nell’epoca d’oro del glam? Stando al regista Adam Shankman e alla cricca dietro Rock of Ages, musical in uscita il 20 giugno con Warner, c’è sempre speranza.

Si tratta dell’adattamento cinematografico di uno spettacolo già di grande successo a Broadway, che muovendosi su coordinate decisamente nostalgiche, ma anche saggiamente ironiche, riporta in auge una serie di stilemi legati a un filone musicale – l’hard rock/glam/heavy metal – che negli anni ’80 ha dato il meglio di sé. Con un cast molto ricco in cui si distinguono in particolare Catherine Zeta Jones, Paul Giamatti, Alec Baldwin, Malin Akerman e un eccezionale Tom Cruise nei succinti panni di Stacee Jaxx, rocker fuori di testa all’apice del successo, il film trova il suo ideale contraltare in un comparto giovanile, rappresentato da Diego Boneta e Julianne Hough, ancora sognante e non corrotto dalla fama e dal successo. In qualche modo, è una specie di High School Musical per tradizionalisti del rock, ma con diversi tocchi di classe e citazioni che faranno impazzire chi vent’anni fa cantava e scuoteva la testa a ritmo di Twisted Sister, Journey, Poison, Def Leppard, Quiet Riot e Guns n’ Roses, tutte band il cui repertorio è stato sapientemente saccheggiato dagli autori dell’opera. Lo spirito dei tempi sta però anche in una serie di situazioni ‘tipo’ accuratamente riportate: Zeta Jones, ad esempio, interpreta un’attivista arcigna e moralista che ce l’ha a morte con il rock n’ roll, che considera alla stregua di un’emanazione satanica.

 

Il riferimento è ovviamente a Tipper Gore, moglie dell’ex vice presidente Al e fondatrice del Parents Music Resource Center (P.M.R.C.), famigerato organo di censura che da anni si occupa di bollare le opere musicali giudicate offensive per il buon costume. Ma i motivi di tanto astio, quali sono? Il film lo spiega con una soluzione tanto scontata quanto divertente.

Di Cruise c’è da sottolineare, oltre all’ottima prova d’attore – basata su accurati studi delle movenze di star celebri come Axl Rose, Bruce Dickinson e Ozzy Osbourne – anche una sorprendente capacità nel canto, dimostrata del resto dall’intero cast. Tra i nomi dei produttori si legge tra l’altro quello dell’ex Spider-Man Tobey Maguire.

“Mio padre era un manager di gruppi musicali – dice Shankman, che è anche produttore esecutivo – e il suo ufficio era proprio sul Sunset Strip di Hollywood, dove si ambienta il film. Conoscevo un sacco di artisti, nel 1987 coreografavo video musicali ed era un mondo che capivo e amavo, quindi tornare indietro nel tempo è stata un’opportunità che non mi sono lasciato sfuggire. Quando ho visto il musical originale a teatro, ho notato subito che il pubblico si divertiva da matti, tutti conoscevano le parole delle canzoni ed erano in piedi a cantare assieme agli artisti. Questo entusiasmo così palpabile mi ha convinto a imbarcarmi nella realizzazione del film”.

autore
12 Giugno 2012

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