“Tutte le tecniche di animazione sono valide, ma la stop – motion con il suo fascino retrò mi trasmetteva una sensazione tattile forte e molto emozionale, perfetta per questa storia”. Tim Burton, artista del gotico cinematografico, dell’horror da crepar dal ridere e di disperazione macabra – da Beetlejuice a Edward Mani di forbice – , racconta il suo ritorno all’animazione a passo uno, dopo Nightmare before Christmas, con La sposa cadavere coodiretta con Mike Johnson, in sala dal 28 ottobre con Warner Bros. Italia.
Ispirato a una leggenda popolare russa, The corpse bride -questo il titolo originale – narra la vicenda di un fidanzatino che, in procinto di sposarsi con la sua bella, si ritrova perversamente legato in matrimonio a una sposa cadaverica (doppiata da Helena Bonham Carter). Il passo dal mondo dei vivi a quello dei morti è subito fatto, e il giovane (doppiato nella versione originale dall’attore feticcio di Tim Burton, Johnny Depp) dovrà sudarsi il ritorno nella sua, seppur triste, terra.
La terra dei morti ha dei colori accesi mentre la terra dei vivi è smunta…
Burbank, il posto dove io sono nato e ho vissuto, è una terra di vivi, ma la sensazione che dà non è molto dissimile a quella trasmessa dalla terra dei morti: un senso di repressione e conformismo. Il colore della terra dei viventi fa parte della storia, alla stregua di un vero personaggio.
I due personaggi principali si chiamano Victor e Victoria, come il/la protagonista della omonima commedia di Blake Edwards. Un semplice caso?
Non avevo pensato al doppio ruolo di Julie Andrews, anche se quel film parla di conformismo e identità. I nomi vengono piuttosto fuori con un gioco intorno al termine ‘Vittoriano’: vittoriano è il mondo dei vivi mentre il mondo dei morti è vivace. Nella sposa cadavere vengono rappresentate la positività e la tristezza in egual misura.
La sua è una storia d’amore…
O piuttosto di un triangolo d’amore. Cosa succede se in una relazione si mette di mezzo non una donna qualsiasi ma un cadavere?
Questa volta ha coodiretto il film insieme a Mike Johnson
Ci conosciamo dai tempi di Nightmare before Christmas. Mike lavorò a quel progetto come assistente animatore. In questo nuovo film ha seguito il lavoro giorno per giorno mentre io mi sono preso tutti i meriti.
Cosa è cambiato nel vostro modo di lavorare, da “Nightmare” alla “Sposa cadavere”?
La stop-motion è forse l’unica tecnica di animazione ad essere cambiata molto poco negli anni. Dal ’93 ad oggi le vere evoluzioni sono nei pupazzi. In Nightmare ogni volta per far fare espressioni diverse ai personaggi dovevamo loro svitare la testa e mettergliene un’altra. Le facce delle marionette de La Sposa Cadavere invece possono cambiare direttamente espressione grazie a sofisticati meccanismi interni.
Hayao Miyazaki è stata premiato a Venezia con il Leone alla carriera. Cosa ne pensa?
E’ la dimostrazione di quanto sia importante andare avanti e progredire con l’animazione basata sul disegno. Negli Stati Uniti si tende a dimenticare il lavoro dell’uomo e si mette troppo spesso l’accento su quello del computer, con conseguenze negative.
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