Prima volta a Locarno, come giurata della competizione internazionale, per Tilde Corsi. La produttrice italiana della R&C assegnerà il Pardo d’Oro insieme ai registi Olivier Assayas, Sabiha Sumar e YU Lik-wai, all’attore Udo Kier, al fotografo René Burri e al critico David Robinson.
Locarno 57 ha un occhio di riguardo per l’attualità, la politica, i diritti umani e le nuove frontiere del cinema. La sua impressione sulla selezione?
La peculiarità del festival emerge fin dalla prima occhiata al programma: è la scoperta di nuovi talenti e nuovi territori. Dai titoli in concorso a quelli del Human Right Program, dalla sezione dedicata al Mekong alla retrospettiva Newsfront con titoli per cinéphiles e documentari di inchiesta e denuncia, l’intero cartellone è come un mosaico che, in tempi di guerra, compone la parola pace. Una presa di posizione militante che condivido. In concorso ci sono tante opere prime e seconde e per me, che quest’anno ho prodotto 4 film di esordienti e registi alla seconda prova, è un’ottima occasione di confronto e verfica.
Tra i suoi titoli c’è “Vento di terra”, secondo lungometraggio di Vincenzo Marra selezionato nella sezione Orizzonti di Venezia 2004.
Venezia è una grande vetrina: il lancio giusto per il film che uscirà il 17 settembre con Mikado. Vento di terra è un film rigoroso e necessario dall’alto contenuto etico. E’ ambientato a Secondigliano, racconta personaggi fuori moda una visione del mondo arcaica che non vogliamo più rappresentare. Rispetto a Tornando a casa, primo lavoro di Vincenzo, è stilisticamente più curato. L’abbiamo girato in 8 settimane con un budget di 2 milioni e mezzo di euro. Ma la preparazione è stata lunga: Vincenzo lavora con non professionisti e ha battuto la periferia napoletana in lungo e in largo per trovare i volti giusti. Il protagonista è Vincenzo Pacilli: ha una potenza pari a quella di Robert De Niro.
Gli altri film della prossima stagione targati R&C?
Abbiamo appena chiuso Contronatura, opera prima di Alessandro Tofanelli finanziata con un art.8. Il regista è toscano come me, ho conosciuto prima i suoi quadri poi i documentari dedicati alla natura, alla forza dei boschi e degli animali che li abitano. Il contrasto tra mondo selvaggio e civiltà torna nel film interpretato da un trio straordinario: Andrea Di Stefano, Maya Sansa e Valeria Cavalli. Abbiamo girato nel parco di San Rossore. E’ un’opera particolare per l’Italia dove difficilmente si mettono in scena esterni naturali. Per certi versi ricorda un certo cinema inglese e le atmosfere di L’amante di Lady Chatterlay. Nel 2005 Medusa distribuirà Vieni via con me di Carlo Ventura, una commedia con l’inedita coppia Mariangela Melato/Enrico Lucci. Racconta l’italoamericanità vista dagli italiani, il punto di vista di chi non rinuncia alla propria identità, come il regista che ha scelto di tornare in Italia.
In preparazione c’è “Cuore sacro” di Ferzan Ozpetek, il vostro cavallo di battaglia…
Le riprese cominceranno il 27 settembre tra Milano e Roma. Dopo Le fate ignoranti e La finestra di fronte Ferzan sorprenderà il pubblico con un film su una conversione.
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