Va avanti da 10 anni la collaborazione tra Domenico Procacci e il regista australiano Rolf De Heer. Risale a Bad Boy Bubby, claustrofobica pellicola sulla scoperta del mondo di un uomo cresciuto nell’isolamento, premio speciale della giuria a Venezia 1993.
Poi hanno dato vita alla Vertigo Productions e lavorato a Epsilon (1995), mai uscito in Italia, La stanza di Cloe (1996), Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, tratto da un romanzo di Sepulveda, che Fandango distribuirà in Italia in autunno.
A Venezia Concorso presentano The Tracker, progetto inseguito a lungo dal regista, di cui Procacci è l’executive producer.
Commissionato dall’Adelaide Festival of Arts, il film gioca con i codici del western per indagare l’asimmetria delle relazioni tra aborigeni e colonizzatori, il razzismo e i suoi effetti sulla percezione del sé nei bianchi e nei nativi nell’Australia del 1922.
La storia è quella di un inseguimento tra uomini senza nome in una terra selvaggia, nell’outback australiano. Tre poliziotti bianchi (Gary Sweet, Grant Page e il giovane Damon Gameau) danno la caccia a un nero accusato di omicidio. A guidarli è un enigmatico nativo che si rivelerà diverso da ciò che sembra. Ha il volto intenso di David Gulpilli, il più noto tra gli attori australiani di colore, anche danzatore e suonatore di didgeridoo.
Per mostrare i numerosi episodi di violenza ed esplicitare il contenuto del film, il regista ha usato le tinte forti dei dipinti di Peter Coad e una serie di canzoni eseguite dal musicista indigeno Archie Tardif.
Nel cast molti aborigeni che, afferma De Heer, barba lunga e sguardo penetrante, “Hanno partecipato con grande generosità per raccontare la loro storia nel modo più accurato possibile. Quando abbiamo girato una scena in cui uno dei cacciatori tira i capelli a una donna nera, lei ha chiesto all’attore di essere più duro per far emergere tutta la violenza subita dalla sua gente. Fino a qualche anno fa non sarebbe stato possibile girare un film come questo in Australia, ma ora la coscienza sta cambiando”. Eppure, continua, “Il trattamento riservato agli immigrati nei centri di detenzione è ancora disumano”.
De Heer ha anche concluso le riprese di un altro film, Alexandra Project: “Un thriller psicosessuale sulle relazioni tra sesso e matrimonio”. Una produzione che, annuncia Procacci, “inaugura l’attività della neonata società Fandango Australia creata con De Heer e, tra gli altri, anche Richard Lowenstein, regista di E morì con un felafel in mano“.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk