La bruciante favola morale del regista olandese-australiano sovverte le nostre aspettative giocando con una varietà di generi, ma conferma la sua indiscutibile comprensione del fardello sopportato dalle minoranze etniche nel mondo di un uomo bianco. La loro tragedia è amplificata dalla situazione apocalittica in cui si trova l’umanità, e il loro isolamento ulteriormente sottolineato dai paesaggi distopici suggestivi e meticolosamente composti del film. In bilico tra poesia e disperazione, la storia stimolante di BlackWoman dà gradualmente forma alla più commovente delle imprese: la volontà di resistere.