“The Road”, finalmente l’incubo è in sala


Trova finalmente distribuzione nelle nostre sale, grazie alla coraggiosa Videa – C.D.E. di Sandro Parenzo, il film “bello e spietato” – per citare l’autodefinizione di Tommy Lee Jones ne Il fuggitivo – che ha scioccato Venezia 66.
The Road di John Hillcoat, tratto dal romanzo Premio Pulitzer di Cormac McCarthy (l’autore di Non è un paese per vecchi) ha fatto parlare di sé soprattutto per i temi duri e per la sequenza – effettivamente molto realistica e impressionante – legata al cannibalismo.
Certo nel mondo distopico del film, dove si immagina che le risorse alimentari sulla terra siano pressoché scomparse, il problema del cibo – trovarlo ed evitare di diventarlo – è molto forte. Ma sarebbe riduttivo pensare la pellicola solo come “film di cannibali”.

Nella straziante odissea del padre e del figlio senza nome interpretati da Viggo Mortensen e dal sorprendente dodicenne Kodi Smit – McPhee, che rappresentano ciascuno il Mondo agli occhi dell’altro, c’è molto di più.
Ci sono reminiscenze dal teatro dell’assurdo – sublimate nel monologo di uno spettrale Robert Duvall – e, perché no, riferimenti al “nostro” cinema, da Ladri di biciclette a La vita è bella.
Il paragone con il neorealismo non è azzardato: l’approccio è lontanissimo dai post-apocalittici spettacolari alla Mad Max, e lo stesso regista ha apertamente dichiarato di essersi ispirato piuttosto alle foto di Dorothea Lange che documentavano la Grande Depressione.
C’è l’eterno scontro tra Natura e Cultura, con la prima sempre sul punto di sopraffare la seconda, che si tratti d’appetiti insani e insaziabili o di terremoti che animano minacciosamente gli alberi e devastano le lande, senza pietà, aprendo nel terreno baratri senza fondo.

C’è l’apprensione per il futuro e per ciò che lasciamo alle prossime generazioni. “Ogni genitore che si preoccupa dei propri figli prova certi sentimenti, dubbi, paure e preoccupazioni”, dichiara Mortensen che si è calato totalmente nella parte, arrivando a rifiutare ogni tipo di riscaldamento e a camminare scalzo anche fuori dal set per tutta la durata delle riprese. “Cosa accadrà quando io non ci sarò? Mio figlio starà bene? Se mio figlio si ammala, cosa succederà? Ma la questione principale è: cosa accadrà quando io non ci sarò più?”.

Nel contesto del film, tutto è portato all’estremo: “Non è che, quando io non ci sarò – aggiunge l’attore – sua madre, una zia, una famiglia allargata o la società si prenderà in qualche modo cura di lui. Non c’è nessuno, zero. Se io non ci sarò, lui rimarrà solo al mondo”. La mamma (Charlize Theron) ha abbandonato la famiglia scegliendo il suicidio. La Terra è popolata da ladri e antropofagi privi di ogni senso di moralità. Eppure, dopo tanto peregrinare, dopo tante perdite, dopo tanta violenza, morte e desolazione, fotografate in un sempiterno grigio cenere, un barlume di speranza, con il volto emaciato ma rassicurante di Guy Pearce, arriva.

“Finché sogni le cose brutte, vuol dire che stai ancora lottando, è quando sogni le cose belle che devi iniziare a preoccuparti”, è una delle frasi più significative del film. Se è vero che il cinema è sogno, incubi a occhi aperti come The Road rappresentano il segnale che il nostro istinto di sopravvivenza è ancora forte e ben radicato.

autore
25 Maggio 2010

Articoli

Una delle illustrazioni del progetto
Articoli

Argento Reloaded by Luca Musk

L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia

Articoli

The Arch., quando gli architetti diventano oracoli

Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre

Articoli

Buon 2018 ai lettori di CinecittàNews

La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.

Articoli

Cattivissimo 3 sfiora i 15 milioni

E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk


Ultimi aggiornamenti