A volte l’unica cosa che si serve è qualcuno che ci ascolti, una voce che ci guidi quando la notte sembra più buia che mai. È questo il mestiere che svolge la protagonista di The Listener, film di Steve Buscemi presentato fuori concorso alle Giornate degli Autori nell’ambito della 79ma Mostra del Cinema di Venezia. Tessa Thompson, unica attrice in scena, interpreta Beth, nome fittizio con cui si presenta ai clienti di una “help line”, la linea di ascolto gratuita aperta 24 ore su 24 per chiunque abbia bisogno di aiuto psicologico o emotivo.
Il film scritto dallo sceneggiatore e produttore italiano Alessandro Camon, è ambientato interamente nella casa della protagonista, lungo il corso di una sola notte. Beth parlerà con e soprattutto ascolterà una serie di personaggi in difficoltà, confortandoli o semplicemente lasciandoli sfogare. Uomini e donne in crisi, per motivi economici o psicologici, portati al limite dalla società che li circonda (quella della prima pandemia), compongono con le loro voci un quadro umano variegato e complesso.
“Ho letto la sceneggiatura di Alessandro Camon – racconta il regista Steve Buscemi – ed è raro quando leggi qualcosa e pensi subito di volerne fare parte. Ho sentito che la storia fosse attuale e, al tempo stesso, senza tempo. È un film minimalistico ma riempito con grandi temi universali. Le persone hanno sempre avuto i problemi che vediamo nel film, anche prima della pandemia, ma ora sempre più persone stanno tirando fuori quello che provano. Non sapevo dell’esistenza di queste linee di aiuto e di emergenza, le trovo molto affascinanti. Credo che Beth sia una lavoratrice essenziale per la nostra società. È stato un sollievo vedere una sceneggiatura in cui le persone parlavano di quello che stavano passando”.
Il film, nel sua semplicità e nella sua quasi totale assenza di struttura drammaturgica, riesce a emozionare, tenendo avvinghiati alle storie di questi personaggi in pena, verso i quali Beth ha spesso una responsabilità salvifica non indifferente. Sarà proprio l’ultimo personaggio che incontrerà a metterla più in difficoltà, costringendola a esporsi in un modo che non avrebbe mai immaginato. “La terapia, l’ascolto, lo yoga, la dieta e tante altre cose possono dare benefici alla nostra salute fisica e mentale. – spiega Buscemi – Io le ho provate tutte e continuo a provarle. Beth non è una terapista, ci sono persone che non hanno l’opportunità di andare dallo psicologo una o due volte a settimana, e quando sei da solo nel cuore della notte e non riesci a dormire, cosa fai?”
Il “minimalismo” di The Listener, riguarda tutti gli aspetti del film, compresi la recitazione di Tessa Thompson, composta da poche micro-espressioni sapientemente dosate, che restituiscono un personaggio dotato di una capacità che forse abbiamo perso, quella dell’ascolto. Un superpotere che le permette di concentrarsi al 100% su chi le sta parlando, senza farsi distrarre da niente, ma trovando, al massimo, ispirazione nel panorama alla finestra o in un foglio bianco da scarabocchiare. “Ho visto per la prima volta Tessa in Westworld – conclude il regista – e ho immediatamente sentito la necessità di sapere di più di lei. Abbiamo subito pensato a lei per il ruolo, era al primo posto della lista, la parte complicata è stato trovare spazio nella sua agenda, anche se abbiamo girato solo in 6 giorni. Le sarò per sempre grato, ogni volta che riguardo il film trovo qualcosa di nuovo nella sua interpretazione”.
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