Cinquant’anni di cinema e di amore, di attenzione del pubblico e di battaglie civili, cinquant’anni di storia dell’America. The Last Movie Stars – il documentario in sei episodi che Ethan Hawke ha diretto approfondendo il legame tra i due “ultimi divi cinematografici” Joanne Woodward e Paul Newman – contiene questo e molto di più. Accanto ai tantissimi brani di film che permettono di ripercorrere le straordinarie carriere dei due – che con i loro volti segnano anche l’immagine di questa edizione della Festa del Cinema di Roma – scorrono infatti sullo schermo anche un gran numero di interpreti del cinema contemporaneo, a partire da George Clooney e Laura Linney, che a Paul e Joanna prestano la voce. Il documentario HBO Max prodotto da Martin Scorsese, da dicembre in esclusiva su Sky e in streaming su Now, attinge il cuore del suo ricco materiale dalle sbobinature dattiloscritte di audiocassette registrate dallo stesso Newman, mentre preparava la sua autobiografia. E a interpretare con la voce quelle parole sono tanti “nuovi divi” di Hollywood.
“Sapevo che papà aveva in mente il progetto di un’autobiografia per chiarire le cose e raccontare lui stesso la sua storia, in un certo senso per avere l’ultima parola”, ha spiegato Melissa Newman, seconda figlia della coppia, alla presentazione del film alla Festa di Roma (dopo l’anteprima allo scorso festival di Cannes). “Le ultime trascrizioni – ha aggiunto – risalgono al 1991, ci sarebbe piaciuto che ce le avesse mostrate prima, e non sapevo che in cantina ci fosse altro materiale. Quando l’abbiamo aperta è venuto fuori di tutto, è stata una grossa sorpresa. Non sapevamo delle cassette distrutte”.
Un pozzo di memorie intime e racconti sinceri (che sono anche al centro del libro postumo Vita straordinaria di un uomo ordinario, in Italia con Garzanti dal 18 ottobre) grazie al quale Ethan Hawke rievoca gli inizi della carriera dei due, il loro innamoramento e tutto ciò che è accaduto dopo. “Non riuscivo a trovare romanticismo nel mondo del commercio, così ho iniziato a recitare”, si sente dire a Paul, i cui genitori avevano un negozio di articoli sportivi. O “cerco disperatamente di essere un individuo” quando, ancora giovane, cercava il suo percorso, inizialmente a stento, mentre Joanne Woodward era già sulla cresta dell’onda, tanto da vincere un Oscar nel 1958, proprio l’anno in cui i due si sposarono, dopo il divorzio di lui dalla prima moglie. La coppia, che ha resistito, appunto, 50 anni, si racconta dicendo “eravamo come due orfani che hanno fame di tutto”.
The Last Movie Stars è anche una serie che porta, forti, i segni della pandemia, con le chiacchierate di Hawke con i suoi colleghi – inclusa la figlia Maya – dentro gli schermi delle videochiamate: “Il Covid ha aiutato il progetto – ha ammesso la produttrice Emily Wachtel – ma la serie è stata concepita nel 2015. Abbiamo pensato: non possiamo permettere che tutto questo patrimonio vada perduto. All’inizio pensavamo di parlare solo di Joanne, ma era impossibile separarli, hanno passato 50 anni insieme. Ci ha motivato anche il fatto che le persone iniziavano a dimenticarsi di loro. E poi raccontare il loro rapporto è come raccontare la storia dell’America: Joanne partecipava alle manifestazioni contro il cambiamento climatico, le loro azioni di allora oggi sono ancora più rilevanti”. “Siamo cresciuti marciando alle manifestazioni”, conferma Melissa Newman, che a fine conferenza ha mostrato, orgogliosa, il suo vestito, spiegando che lo aveva indossato Joanne alla premiazione di un Emmy, e poi srotolando una sciarpa con sopra stampati i volti di mamma Joanne e papà Paul.
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