Il 6 settembre al Lido durante la Mostra del Cinema arriva il film The Duel of Wine, la sfida del secolo tra i più affermati sommelier del mondo. Protagonista Charlie Arturaola, il più grande comunicatore di vino in circolazione. Il celebre sommelier Charlie Arturaola ha “perduto” il senso dell’olfatto, strumento principe del suo mestiere e si ritrova d’improvviso sul lastrico, senza più alcuna credibilità nel settore eno-gastronomico. Costretto a vivere nei sobborghi di Miami, Arturaola tuttavia non si dà per vinto… Nel frattempo un altro eccellente sommelier, l’italiano, Luca Gardini, sta marciando a razzo verso le finali della competizione mondiale The Duel of Wine che si tiene a New York. Charlie escogita uno stratagemma per poter partecipare alle fasi eliminatorie del Campionato: camuffarsi dietro l’identità misteriosa, beffarda e buffonesca allo stesso tempo, del “Conte mascherato”…
Film eccentrico e irriducibile dentro a un genere, The Duel of Wine mette in scena il mondo magico del vino e ciò che ruota attorno ad esso. Una commedia sui generis nella quale personaggi e interpreti coincidono e dove ognuno gioca il proprio ruolo: il massimo comunicatore di vino del pianeta Charlie Arturaola è Charlie Arturaola, il top sommelier Luca Gardini fa Luca Gardini, perfino il super chef Gianfranco Vissani fa Vissani.
Arturaola è nato da famiglia basca, poliglotta, ha lavorato in ristoranti di altissimo livello, docente in molti Paesi del mondo, vincitore nel 2012 dell’International Wine and Spirits Competition Communicator. Ma soprattutto è una leggenda vivente, una voce ascoltata e rispettata internazionalmente. Un personaggio più che eclettico: è il primo vero , riconosciuto e affermato Sommelier-attore. The Duel of Wine è prodotto da Lino Pujia per IndepindieFilms, distribuito da EXIT MEDIA a partire dal 29 settembre.
Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"