Dal 24 febbraio al 2 marzo andrà in scena al Cinema Massimo MNC di Torino la nona edizione di Seeyousound International Music Film Festival, primo evento in Italia dedicato interamente al cinema a tematica musicale. Un festival da sempre multiforme, che in 7 giorni esplora la musica nelle sue diverse sfaccettature e contaminazioni.
La nona edizione propone 79 lungometraggi di finzione e documentari, cortometraggi e videoclip tra i migliori e più recenti prodotti a livello internazionale, capaci di raccontare protagonisti e interpreti della scena musicale dagli albori ad oggi, esaltare il valore universale di questa arte e mostrare quanto sia una forma espressiva necessaria e naturale. Sul grande schermo di SYS9, 5 titoli in anteprima assoluta, 2 europea e 26 in anteprima italiana nel programma delle sezioni competitive Long Play Doc e Long Play Feature, 7Inch, Soundies e Frequencies; e delle rassegne Rising Sound – Music is the weapon, che mostra ancora una volta il potere politico, sociale e comunitario della musica, e Into the Groove, che celebra grandi star e generi dando avvio al festival con Tchaikovsky’s Wife del regista dissidente russo Kirill Serebrennikov, cui è dedicato l’omaggio di questa edizione. Il film è ambientato nella seconda metà del XIX secolo in una Russia ancora imperiale e racconta la tumultuosa relazione tra uno dei maggiori compositori russi, Pyotr Tchaikovsky, e la moglie Antonina Miliukova. Apertamente schierato contro il conflitto e le politiche di Putin, Serebrennikov ha potuto concorrere alla Palma d’Oro al Festival di Cannes 2022 (il nostro articolo dalla kermesse) nell’anno in cui le delegazioni ufficiali russe sono state escluse.
Note sullo schermo e che risuoneranno in sala con numerose performance live multimediali, esibizioni e concerti. Ad introdurre le proiezioni e gli eventi off, oltre 60 ospiti dall’Italia e dal mondo, tra registi, attori, giurati e artisti che si uniranno al pubblico nella 7 giorni di cinema e musica: tra questi Michael P. Aust co-regista di Can And Me; Marco Porsia autore di What You Could Not Visualize; Robin Pront di Zillion; Elia Romanelli con Infernòt. Viaggio nella musica folk; Ana Sofia Fonseca, autrice di Cesária Évora, e Sebastián Alfie regista di El Káiser de la Atlantida per citare alcuni.
“Nessuna “Revolution 9” in questa nona edizione del festival. – dichiara Carlo Griseri, direttore del festival – Non ci siamo fatti ispirare dall’epocale brano dei Beatles dell’Album Bianco, anzi. Il festival che abbiamo allestito quest’anno ricalca in tutto e per tutto la struttura consolidata e si allinea ai numeri del 2022. Non perché ci piaccia giocare facile, ma perché su una struttura nota abbiamo potuto variare più facilmente in tante direzioni, scegliendo film, corti, videoclip, documentari e musiche da tutto il mondo, di tutti i tipi, che sappiano essere ispirazione per il nostro pubblico come lo sono state per noi. Del resto, sono secoli che le note, pur essendo solo 7 e sempre quelle, ci sanno regalare emozioni diversissime…”.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
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