Tata Matilda a spasso nel tempo

Dopo aver aiutato una famiglia dei nostri giorni in una fortunata pellicola per ragazzi del 2006, torna oggi al cinema Tata Matilda, versione “arcigna” di Mary Poppins che però acquisisce man mano che i bambini iniziano a volerle bene il bel volto di Emma Thompson, tanto affezionata al personaggio da curare in prima persona la stesura della sceneggiatura del film.
Tata Matilda e il Grande Botto, a differenza dell’originale, non si ispira direttamente ai libri della serie ‘Nurse Matilda’ di Christianna Brand, ma inventa una storia totalmente nuova: la bambinaia magica – che, a questo punto, si presume essere anche immortale o avere la capacità di viaggiare nel tempo – si ritrova infatti a dover aiutare i bimbi di una famiglia campagnola degli anni ’40, che soffrono per l’assenza del papà partito per il fronte. E, come se non bastasse, a rompere le scatole arrivano anche degli altezzosi cuginetti di città.

“Si stabilì subito che il film non sarebbe dovuto iniziare con Tata Matilda che torna a risolvere i problemi della famiglia Brown, protagonista del primo film – racconta la produttrice Lindsay Doran – Un film dovrebbe raccontare solo il giorno più importante della vita di un personaggio. A chi interessa sapere cosa accade il secondo giorno più importante della vita di un personaggio?”
“Tata Matilda è senza tempo e senza età – aggiunge la Thompson – Chi potrebbe mai dire quante famiglie abbia visitato e per quanto tempo?”
Del resto, il concetto su come funziona la sua presenza lo esprime il personaggio stesso con la sua frase tipica: “Quando avrete bisogno di me, ma non mi vorrete…io resterò. Quando mi vorrete, ma non avrete più bisogno di me…io me ne andrò”.
“Quando decidemmo di farle fare quel viaggio spazio – temporale, capii subito in che periodo avrei voluto collocarla: in un periodo di guerra. Volevo che la famiglia che l’avrebbe ospitata fosse composta da un padre impegnato al fronte e da una madre occupata a mandare avanti la famiglia. Nuovi problemi per i bambini, nuovi problemi per i genitori e cinque nuove lezioni che Tata Matilda cerca di impartire ai ragazzini”.

La connotazione storica, comunque molto “british” come nel capostipite, è in realtà volutamente ambigua. Il periodo assomiglia a quello degli anni ’40 e della Seconda Guerra Mondiale, ma è più una rassomiglianza che un’effettiva attinenza coi fatti. “Volevamo che la guerra raccontata nel film servisse da metafora per tutte le guerre – spiega ancora Doran – ma non volevamo che la portata del film venisse ridotta da un’osservanza pedissequa di ciò che realmente accadde in quegli anni. Optammo così per quelli che definimmo ‘una sorta di anni ’40’, un periodo che, pur avendo molto in comune con la Seconda Guerra Mondiale, conserva delle peculiarità uniche”.

Il film, diretto da Susanna White, sarà in sala con la Universal dal 4 giugno ed è interpretato, oltre che dalla protagonista, da Maggie Gyllenhaal, Ewan McGregor, Ralph Fiennes e da un simpatico gruppo di piccole pesti.