Tanta Italia alla Settimana della critica

In apertura, Fuori Concorso, 'L’arte della felicità' di Alessandro Rak, film d’animazione distribuito da Luce Cinecittà. In concorso la commedia 'Zoran, il mio nipote scemo' di Matteo Oleotto


Forte presenza italiana alla Settimana internazionale della Critica che sarà aperta, Evento speciale fuori Concorso, da L’arte della felicità di Alessandro Rak, film d’animazione distribuito da Luce Cinecittà, e che propone tra i 7 titoli del Concorso la commedia Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto, una coproduzione italo-slovena e Ombra bianca del tanzaniano Noaz Deshe, coprodotto da Ginevra Elkann e Francesco Melzi d’Eril e con produttore esecutivo Ryan Gosling.
L’arte della felicità è un film d’animazione per adulti, spiega il produttore Luciano Stella, genere poco frequentato, e vede insieme disegnatori, fumettisti e la new wave partenopea. In una Napoli plumbea e pre-apocalittica il film racconta la storia di Sergio, un ex pianista, ora tassista. Il taxi è il microcosmo in cui si è rinchiuso da tre giorni dopo la morte dell’amatissimo fratello. Il taxi comincia ad affollarsi di ricordi, speranze, rimpianti e nuove occasioni. I passeggeri, che entrano e escono, sono persone, grazie alle quali Sergio ritroverà l’equilibrio perso e il senso della propria storia familiare.

Zoran, il mio nipote scemo, in competizione, è una commedia intelligente costruita intono a Giuseppe Battiston, in un inedito ruolo da protagonista. “Un film che ha chiesto ben 5 anni di lavoro e che sento vicino alle commedie del Nord Europa che amo – spiega il regista Oleotto, classe 1977 e diploma del CSC nel 2005 – Un film realizzato da chi come me proviene da una terra di confine, il Friuli, e  si sente un ottimo artigiano e non un autore”. Una ‘tranche de vie’ italo-slovena con protagonista il 40enne Paolo che trascina le sue giornate nell’osteria di un paesino di Gorizia. Un giorno, inaspettatamente, si palesa suo nipote Zoran, un ragazzo candido e quasi autistico campione di freccette, di cui dovrà prendersi cura.
Sempre in Concorso Ombra bianca del tanzaniano Noaz Deshe, una coproduzione Italia-Germania-Tanzania, che affronta, con stile documentaristico e attori non professionisti, il dramma della persecuzione degli albini in Africa.

In attesa di conoscere il settimo film in competizione – per motivi politico-burocratici sarà reso noto tra circa due settimane anticipa Francesco Di Pace delegato generale della SIC – gli altri titoli sono: L’Armée du salut del marocchino Abdellah Taia tratto dall’omonimo romanzo autobiografico, nel quale racconta la propria omosessualità. Class Enemy dello sloveno Rok Bicek è ambientato in un istituto scolastico dove arriva un docente supplente severo, in apparenza duro, al quale gli studenti si ribellano dopo il suicidio di un’allieva. The Reunion della svedese Anna Odell è diviso in due parti: nella prima una tipica riunione di ex compagni di scuola con la regista nel ruolo di se stessa che li accusa di bullismo nei suoi confronti; nella seconda l’autrice mette in scena il suo tentativo di far vedere ai suoi veri ex compagni. Sottile è il confine tra finzione e verità.

In Las ninas Quispe il cileno Sebastian Sepulveda, ispirandosi a un fatto vero negli anni della dittatura di Pinochet, mostra la vita povera e dignitosa di tre sorelle sulle montagne del nord del Cile che metteranno in discussione la loro esistenza all’arrivo di un estraneo che porta notizie delle leggi introdotte dalla giunta militare.
Di nuovo una storia cilena con Paulina Garcia, Orso d’argento al Festival di Berlino 2013, è Las analfabetas di Moisés Sepulveda (Evento speciale fuori Concorso in chiusura) che racconta il rapporto tra l’analfabeta Ximena e l’insegnante disoccupata Jackeline.
Da ricordare infine che nei giorni della Mostra di Venezia,  l’attività stampa della SIC verrà ospitata nello Spazio Luce Cinecittà all’Excelsior.

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