Si è aperto ieri sera il Sydney Film Festival, con l’inglese 20,000 Days on Earth di Iain Forsyth e Jane Pollard, dedicato al musicista australiano Nick Cave. Il docufilm intreccia immagini catturate dalla vita di Cave, il suo essere artista, le sue origini e il suo processo creativo. Giunto alla 61/ma edizione con 183 film di 47 paesi, fra cui 15 prime mondiali, il festival presenta fino al 15 giugno 100 registi di 16 paesi, con 12 film in concorso.
Quattro le partecipazioni italiane: Il Capitale Umano di Paolo Virzì, L’Arbitro di Paolo Zucca, Stop the Pounding Heart di Roberto Minervini in coproduzione con Usa e Belgio, e in concorso la coproduzione con Francia e Belgio: Two days, One night (Deux Jours, Une Nuit), dei fratelli Dardenne con Fabrizio Rongione. La serata di chiusura il 15 giugno sarà riservata alla prima australiana del comedy-horror neozelandese a base di vampiri What We Do in the Shadows, in formato “mockumentary”, diretto e interpretato da Jemaine Clement e Taika Waititi. Anche quest’anno il festival offre un premio di 60mila dollari (42 mila euro), assegnato da una giuria internazionale presieduta dalla regista australiana Rachel Perkins (Black Panther Woman, Redfern Now, Mabo, First Australians).
Tema ricorrente in questa edizione la Cina e tutto quello che la riguarda: le tensioni della classe media, i ribelli, i fantasmi del passato e il romanticismo. Tra i sei film provenienti da Cannes, il vincitore della Palma d’Oro: Winter Sleep del regista turco Nuri Bilge Ceylan. Presente anche una sezione interamente dedicata all’horror e una alla musica. La retrospettiva cinematografica è dedicata quest’anno a Robert Altman (Nashville, Mash, Tre Donne, Radio America). Anche in questa edizione i documentari sono uno dei punti di forza: oltre alla folta partecipazione internazionale, sono dieci i finalisti che concorrono per l’Australian Documentary Prize della Foxtel.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis