Sundance, Dakota Johnson premia Guadagnino e scherza sul cannibalismo

Il regista ha ricevuto l'International Icon Award


Luca Guadagnino è “l’epitome dell’icona internazionale”. Ne è convinta Dakota Johnson, che ha definito così il regista di Bones and All alla serata inaugurale del Sundance Film Festival – la prima in presenza dopo tre anni di pandemia – nel consegnargli l’International Icon Award. L’attrice, che ha lavorato con Guadagnino in A Bigger Splash, e in Suspiria, ha detto che vorrebbe addirittura lanciare una petizione per consegnare quel premio al suo amato regista ogni anno. “L’ho amato profondamente”, ha aggiunto Johnson, sottolineando di essersi trovata come attrice giorno dopo giorno proprio sui suoi set.

Dakota Johnson poi si è presa la scena, senza freni e suscitando l’ilarità del pubblico, con battute sui film di Guadagnino cui non ha partecipato, a partire dall’acclamato Call Me By Your Name: “Sfortunatamente, in quel film non c’ero”, ha detto, ironizzando sul ruolo mancato. “Luca mi aveva chiesto di interpretare il ruolo della pesca (il frutto con cui il personaggio di Chalamet si masturba, NdR), ma i nostri impegni si sovrapponevano. Grazie a Dio, perché sarei stata un’altra donna che Armie Hammer avrebbe tentato di mangiare”, ha aggiunto Johnson, giocando con sprezzo del pericolo sulle accuse di cannibalismo che hanno travolto l’attore (qui il link al video). L’attrice, ricordiamo, in passato aveva difeso Armie Hammer, così come gli altri colleghi Shia Laboeuf e Johnny Depp, messi sotto accusa per condotte inappropriate.

Call Me By Your Name è stato presentato qui cinque anni fa e Luca non ha smesso di portarci in luoghi entusiasmanti. Chi avrebbe detto che il cannibalismo sarebbe diventato così popolare?”, ha aggiunto Johnson, che ha consegnato il riconoscimento al regista italiano – di cui si attende il nuovo film Challengers. Guadagnino, dal canto suo, nello speech si è limitato a sottolineare che Dakota Johnson è una sua “cara amica” e una grande attrice, nonché a ringraziare il Sundance, un festival molto importante per la sua carriera, che accolse Io sono l’amore: “Tornare qui significa così tanto per tutti noi,” ha detto, aggiungendo che il festival è un punto di riferimento, dove ciò che conta è l’empowerment del cinema.

Mi. Gre.
20 Gennaio 2023

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