Un grande evento editoriale, di portata internazionale, per ricordare e celebrare uno dei più alti intellettuali e scrittori italiani (ed europei): Giorgio Pressburger. Luce-Cinecittà riunisce in un unico speciale cofanetto i tre film (prodotti da VOX Produzioni in associazione con Luce-Cinecittà) che il regista Mauro Caputo ha dedicato alla vicenda personale, intellettuale e immaginifica di Pressburger.
Scrittore, regista, operatore culturale su molteplici campi, che come pochi ha saputo raccontare quel territorio fisico e immateriale che è stata (ed è) la Mitteleuropa. Sotto il titolo complessivo di Sul fondo della coscienza escono riuniti: L’orologio di Monaco (2014, presentato alla Festa del Cinema di Roma), Il profumo del tempo delle favole (2016, Giornate degli Autori di Venezia, premiato con un Nastro d’Argento Speciale alla carriera a Pressburger), La legge degli spazi bianchi (2019, Giornate degli Autori), tre titoli che hanno saputo descrivere con potenza visionaria e con la voce del suo protagonista, la traiettoria di un uomo che con il proprio sapere e una carriera multiforme ha abbracciato secoli di conoscenze, culture, sguardi. Opere che fondono memoria, documento e confessione, testimonianze preziose che si trasformano in un’indagine profonda dell’animo umano e dei misteri più oscuri che da sempre affascinano e spaventano l’uomo, alla perenne ricerca del significato e del senso della vita.
Ne L’orologio di Monaco, tratto da una serie di racconti autobiografici pubblicati da Einaudi, troviamo l’indagine dell’albero genealogico dell’autore; quello di una famiglia del centroeuropa in cui confluiscono per caso e nel tempo alcuni grandissimi nomi della cultura moderna: Karl Marx, il poeta Heinrich Heine, il compositore Mendelssohn, il regista di Scarpette rosse Emeric Pressburger e suo nipote, anche lui regista e premio Oscar, Kevin Macdonald. Pressburger rivive con intensa emozione i ricordi e le vicende umane di cui è stato osservatore partecipe. Dalla nascita a Budapest alla partenza in seguito all’invasione sovietica del ’56, passando per la ‘sua’ Trieste e per un vagabondaggio culturale lungo l’Europa del ‘900 e oltre. “Un racconto cinematografico intenso e struggente, forte e discreto, che fa parlare non solo gli uomini ma anche i paesaggi, le cose, le tracce degli uomini passati sulla terra”, ne ha scritto Claudio Magris
Nel successivo Il profumo del tempo delle favole, un uomo (un personaggio che ha lo stesso nome del suo interprete: Giorgio Pressburger) è alla ricerca tra dubbi e tormenti, dei segni della propria fede, mettendo a nudo la sua esperienza, entrando nelle pieghe più nascoste della mente umana. Indaga le paure infantili, le menzogne dell’età adulta, l’illuminazione della grazia. E attraverso il sostegno di alcuni compagni di viaggio, come Dostoevskij e Kafka, il suo discorso si trasforma in un serrato confronto con la questione del male e della sofferenza.
Uscito a un anno e mezzo dalla scomparsa, avvenuta nel 2017, La legge degli spazi bianchi è un apologo sulla dimenticanza. Le parole del racconto sono scandite con una prova avvolgente da Omero Antonutti, mentre il protagonista ha corpo e cuore di Fulvio Falzarano. Le riprese sono intervallate, in contrappunto, da immagini dell’Archivio storico Luce. Con discrezione, Mauro Caputo arrivato alla sua opera terza, ci regala un altro piccolo sorprendente film: ipnotico, magico, commovente senza retorica, dove un calmo fiume di parole diventa una specie di formula per spiegare e calmare le inquietudini di una mente – quella di Pressburger – che sapeva interpretare molto dei nostri pensieri.
Sul fondo della coscienza è in cofanetto dvd distribuito da Luce-Cinecittà dal 24 gennaio, nelle migliori librerie, negozi specializzati, e su tutti gli store digitali.
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