In occasione della Giornata della Memoria, andrà in onda venerdì 26 gennaio, in seconda serata su Rai Tre, il documentario intitolato Storie della Shoah in Italia. I Giusti, prodotto dalla Fondazione Museo della Shoah in collaborazione con Rai Documentari e con il sostegno dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma e dell’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane).
Inoltre il documentario gode dei seguenti patrocini: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Cultura, Ambasciata d’Israele in Italia, Regione Lazio, Roma Capitale, UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità Ebraica di Roma, Associazione Figli della Shoah.
Il documentario viene proposto come seguito di un primo progetto realizzato dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma, andato in onda su Rai Due: Storie della Shoah in Italia. I complici.
Il progetto prosegue con il racconto delle vicende di coloro che hanno aiutato gli ebrei durante il periodo dell’occupazione nazista dell’Italia. I Giusti fra le Nazioni sono infatti coloro che, a rischio della vita, hanno soccorso gli ebrei nascondendoli, fornendo cibo, medicine e documenti falsi o organizzando vere e proprie reti di solidarietà. Il titolo di Giusto viene conferito dallo Stato di Israele dopo una rigorosa indagine storico-scientifica che accerta l’effettiva realtà dei fatti.
Le vicende di alcuni Giusti sono già state raccontate in film e sceneggiati di successo in tutto il mondo (da Schindler’s List a Perlasca), tuttavia mancava un documentario che divulgasse in maniera rigorosa storie meno conosciute.
Attraverso l’intervista alla storica Chiara Dogliotti si ricostruisce la storia del cardinale Pietro Boetto e del suo segretario Don Francesco Repetto, che a Genova, operarono assieme a una organizzazione ebraica creando una rete di aiuto e solidarietà che permise la salvezza di centinaia di perseguitati, alcuni dei quali riuscirono, grazie a questa stessa rete, a fuggire in Svizzera. Nicoletta Teglio, figlia di Massimo Teglio, aviatore genovese di religione ebraica che collaborò con la Chiesa cattolica nel creare la rete di solidarietà, racconta con grande lucidità gli eventi.
Il commendatore Alberto Zapponini editore della “Guida Monaci”, a Roma, nascose negli uffici della sua società la famiglia Fiorentini per tutto il periodo dell’occupazione nazista della Capitale. Grazie alla testimonianza di Mirella Fiorentini, Alberto Zapponini è stato riconosciuto Giusto tra le Nazioni.
Mario Martella era un tipografo romano che riuscì ad avvertire in tempo la famiglia Sabbadini, proprietari di una tipografia, della razzia del 16 ottobre, e successivamente salvò gli anziani della stessa famiglia, prelevandoli con la sua auto e nascondendoli nella sua abitazione di campagna. Martella rileva la tipografia dei Sabbadini, la mantiene efficiente e nel dopoguerra la restituisce ai legittimi proprietari. Nel 2008 Mario Martella viene nominato Giusto tra le Nazioni. La vicenda viene ricostruita attraverso i ricordi della figlia Carla, di Paolo Sabbadini e con una intervista allo stesso Mario Martella registrata pochi anni prima della sua morte ed inedita in televisione.
Bruno Fantera, all’epoca ventiduenne, salvò la famiglia di Gino Moscati allora Shammash (custode) della Sinagoga di Roma. Questa vicenda viene raccontata attraverso le testimonianze inedite dei protagonisti: Bruno Fantera intervistato dal nipote Francesco e Giacomo (Mino) Moscati, all’epoca quattordicenne, intervistato nel 2015, pochi anni prima della morte.
Storie della shoah in Italia. I Giusti con la regia di Alessandro Arangio Ruiz, contiene le musiche originali di Leonardo Svidercoschi, filmati di repertorio provenienti da archivi storici di Luce Cinecittà e del CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), documenti originali e fotografie provenienti da archivi storici pubblici e privati.
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