In libreria dal 22 febbraio il pregevole volume di Steve Della Casa, con la partecipazione di Nico Parente, ‘A fil di spada – Pirati e spadaccini del cinema italiano’. Il critico torinese, autore di numerosi saggi, ripercorre e ricostruisce cinquant’anni di un cinema nostrano oggi forse dimenticato, dedicato al filone ‘cappa e spada’, molto ricco anche se di certo meno famoso del celebre cugino ‘spaghetti western’.
Lo fa soprattutto con una serie di gustose testimonianze e di interviste, che permettono di farsi un’idea approfondita del mondo circostante a questi film e di come venivano ideati e costruiti. Grazie a un accurato corredo di schede tecniche, risulta divertente proprio come un film d’avventura il viaggio tra tecniche registiche ed effetti speciali, coreografie e ambientazioni – per lo più geolocalizzate al lago di Garda, a Venezia oppure sulle coste del litorale laziale, tra Nettuno e Caldara – di pellicole oggi piuttosto rare da vedere, patrimonio di qualche cineteca e solo di rado presenti nei palinsesti televisivi, per lo più in orari mattutini o pomeridiani.
E dove si sono fatti le ossa registi come Blasetti o Sollima, poi passati a generi del tutto differenti. Senza contare il ruolo delle maestranze italiane, che proprio grazie a queste prove attiravano registi e produttori da tutto il mondo a realizzare i loro kolossal nel nostro paese.
Il libro esce cib Fondazione Ente dello Spettacolo e può essere acquistato anche collegandosi direttamente al sito dell’editore.
Ruocco è scrittore, giornalista, attore, documentarista, organizzatore di eventi. Dal 2012 fa parte dello staff organizzativo del Fantafestival e dal 2020 è parte del comitato editoriale di Heroes International Film Festival
Raccontare il cinema italiano attraverso le voci dei produttori. E’ l’idea che guida “Champagne e cambiali”, il volume di Domenico Monetti e Luca Pallanch, uscito in questi giorni in libreria con Minimum Fax in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia
L'autore Gianfranco Tomei insegna Psicologia Generale, Sociale e della Comunicazione presso la Sapienza di Roma. E' esperto di linguaggi audiovisivi e multimedialità e autore di romanzi, cortometraggi e documentari
Il termine ‘audiodescrizione’ non è ancora registrato nei vocabolari e nelle enciclopedie. Nell’editor di testo di un computer viene sottolineato in rosso, come un errore. Una parola che non esiste, un mare inesplorato. Di questo e di tanto altro si è parlato alla presentazione del libro di Laura Giordani e Valerio Ailo Baronti dal titolo “Audiodescrizione. Il Signore degli Anelli. La compagnia dell’AD” (edito da Hoppy) che si è tenuta ieri alla Casa del Cinema di Roma