Storaro e “Scrivere con la luce”

Vittorio Storaro ha presentato questa mattina il suo nuovo libro “Scrivere con la luce”, pubblicato dalla Electa e dall’Accademia dell’Immagine, ai giovani studenti della NUCT (la Nuova Università del cinema e della televisione). L’avvenimento si è tenuto in uno dei teatri di posa dei vecchi stabilimenti De Paolis, sulla Tiburtina, dove Storaro iniziò la preparazione di Apocalypse Now diretto da Francis Ford Coppola. Proprio con questo film, Storaro ha ottenuto il suo primo premio Oscar seguito da quello per Reds di Warren Beatty e da quello avuto insieme a Bernardo Bertolucci per l’Ultimo Imperatore. Scrivere con la luce tenta di conservare e spiegare con bellissimi stills dei suoi film la ricchezza e l’importanza del lavoro del direttore della fotografia, definizione che secondo Storaro non è corretta perché il termine fotografia si riferisce all’immagine singola mentre nel cinema naturalmente l’immagine è in movimento. In questo volume Vittorio Storaro propone un viaggio verso la luce utilizzando i quadri di Vermeer, Caravaggio e Mantegna, citazioni di filosofi e scrittori e spiegazioni tecniche dell’autore.
“Il cinema – ha raccontato Storaro agli studenti – è come un’orchestra, un lavoro di gruppo. Lo stesso Charlie Chaplin aveva al suo fianco scenografi, costumisti e direttori della fotografia. Oggi in Italia c’è un grave malinteso, si considera il cinema d’autore quello scritto, diretto e girato dalla stessa persona. Questo è un errore perché non solo è molto difficile trovare qualcuno che sia bravo in tutte queste cose ma in ogni caso si sprecano energie e non si arriva in alto”.