Steve Martin: “Lo giuro, mi ha chiamato il Papa”


BERLINO – Si ride di cuore a Berlino con Steve Martin. Non solo al cinema, con Pink Panther 2 di Harald Zwart, ma anche durante la spassosa conferenza stampa del nuovo ispettore Clouseau, che a sorpresa sfodera un banjo e si mette a suonare lasciando tutti piacevolmente interdetti. Se l’umorismo di Peter Sellers resta inarrivabile, il comico texano ridà corso legale a una serie nata dalla fantasia di Blake Edwards e diventata quasi un franchising. Come al solito è una comicità infantile e prevedibile, ma se ti lasci andare esilarante: incidenti, pasticci e goffaggini si susseguono mentre lui resta impassibile e continua a parlare quel buffo inglese con l’accento francese che ha richiesto all’attore uno speciale allenamento.

 

Nel film, in sala in Italia il 6 marzo, l’Ispettore Clouseau risolve brillantemente il caso ritrovando il prezioso diamante “pantera rosa” e smascherando l’insospettabile colpevole grazie alla targa della sua auto. Tutto inizia con una serie di furti clamorosi, dalla sacra sindone all’anello del Papa alla gemma considerata un simbolo dai francesi: il ladro è sempre lo stesso, il misterioso Tornado, mentre a indagare viene chiamata una squadra speciale internazionale, il Dream Team, in cui figurano, tra gli altri, il rubacuori italiano Vincenzo Nucara Squarcialupi Brancaleoni (Andy Garcia) e la bellissima Aishwarya Rai. Molto a malincuore l’ispettore capo Dreyfus (John Cleese) deve inserire nel gruppo anche Clouseau, che nel frattempo era stato retrocesso a fare la guardia ai parcometri, e che viene coadiuvato dal fedele Ponton (Jean Reno) in crisi coniugale e dall’assistente Nicole (Emily Mortimer) di cui Clouseau è segretamente (si fa per dire) innamorato.

 

Come ha fatto a confrontarsi con un mito come Peter Sellers?

Peter Sellers era un grande attore oltre che l’inventore del personaggio. Ma io credo che i personaggi comici, come quelli drammatici, possano essere interpretati da persone diverse. L’Ispettore Clouseau, come Amleto, è uno dei più difficili, ma proprio per questo vale la pena di provare.

 

E’ vero che ha collaborato alla sceneggiatura?

Verissimo, ci ho lavorato in tutte le fasi della scrittura. Abbiamo anche improvvisato molto, scrivendo. Ma dopo no, sul set bisogna essere precisi, altrimenti l’operatore non sa dove girare la macchina da presa.

 

Qual la cosa più coraggiosa che ha fatto nel film?

Nessuna. Beh, forse la scena in cui Jean Reno mi fa uno shampo allo jojoba.

 

E la cosa più coraggiosa della sua carriera?

Sono entrato nello show business quando avevo 18 anni. All’inizio cercavo di imitare gli altri comici, poi a un certo punto ho deciso di provare a essere originale. Quella è stata la cosa più coraggiosa.

 

Il suo stile è cambiato moltissimo, dagli inizi a oggi. Tornerebbe indietro?

E’ come chiedere a un pittore di tornare a dipingere come faceva vent’anni fa, non ci riuscirebbe più. E poi io sono sempre stato molto fisico, anche se il termine slapstick non mi piace molto, mi sembra un po’ riduttivo.

 

Pensa che il film sia una presa in giro dei francesi?

Non credo. E devo dire che Johnny Hallyday è uno dei migliori cadaveri che io abbia mai visto. A parte il fatto che è belga.

 

Le dispiace ricevere pareri negativi dalla critica?

Ci sono abituato, ho avuto stroncature tutta la vita. Le commedie devono sempre riuscire a vincere un certo snobismo critico, però poi vedi che i film stroncati sono ancora in circolazione dopo dieci o venti anni. Vorrà dire qualcosa…

 

Come si è trovato a recitare nei panni del Pontefice? Avete dovuto chiedere qualche permesso al Vaticano?

E’ lui che mi ha scelto e mi ha chiamato… Per quanto riguarda i permessi, la risposta è no, dato che non abbiamo girato in Vaticano. E poi nessuno si offenderà, sono abituati a vedere nei film gente vestita da prete o da suora. Molto probabilmente la Chiesa cattolica durerà ancora più a lungo di questo film.

 

Pensa che le commedie siano una buona alternativa alla crisi finanziaria?

La migliore alternativa alla crisi è coltivare la pianta degli euro.

 

Farete un altro capitolo della Pantera Rosa? E pensa che potrebbe dirigerlo lei?

Se ne faremo un altro dipende dal pubblico. Ma la regia, sinceramente, non mi interessa.

 

Non le piacerebbe fare un film drammatico?

Li ho fatti, anche se certo non sono il primo attore che viene in mente di chiamare quando fai un film serio.
 

autore
13 Febbraio 2009

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