Stefano Reali


S. RealiDopo il successo ottenuto su Rai 1 con L’uomo sbagliato, Stefano Reali (definito dagli addetti ai lavori “moltiplicatore di share”) torna a firmare la regia di un film per la tv: I colori della vita, in onda su Canale 5 in prima serata lunedì 16 e martedì 17 prossimi. Prodotta da Alberto Taralli per la Janus International, questa fiction a forti tinte rosa, realizzata su soggetto di Teodosio Losito (che ne ha curato anche la sceneggiatura insieme a Reali), racconta la storia di due amiche che si innamorano dello stesso uomo (Gabriel Garko); l’una è bella e ricca (Alessandra Martines), l’altra pure bella ma povera (Nancy Brilli) e con una mamma senza scrupoli (Giovanna Ralli) che la spinge ogni volta nelle mani del miglior offerente. Ambientata in un arco di tempo che va dagli anni ’80 fino ai giorni nostri, è mossa però, come sottolinea con arguzia la Ralli, da comportamenti mutuati dalla gente semplice di cinquant’anni fa.

Una fiction tutta al femminile, dunque. Come si è trovato Stefano Reali ha lavorare in questo particolare contesto?
E’ vero che il soggetto di questa fiction aveva una forte connotazione melodrammatica. Ma prima di iniziare le riprese, insieme a Teodosio Losito abbiamo lavorato molto sulla sceneggiatura cercando di scriverla in modo da allargare il raggio d’interesse a tutta la famiglia.

Ne è venuto fuori un romanzo popolare segnato fortemente dalla tradizione del melodramma italiano.
E’ questo il motivo per cui mi piace lavorare per la televisione. Perché mi permette di sperimentare generi che altrimenti sarebbe impossibile affrontare. I colori della vita è un mix di commedia e tragedia che esiste nelle nostre vite reali ma che al cinema non ci è più permesso di rappresentare.

In Italia la produzione di fiction televisiva sta sempre più prendendo spazio probabilmente per far fronte all’esiguo numero di film (non più di 40) prodotti ogni anno dall’industria cinematografica.
La fiction non è fatta da due persone che recitano con la schiena contro un muro. Quello che noi facciamo che cos’è se non cinema? In ogni film realizzato per la televisione c’è un dispendio di lavoro e di energia che non si può proprio dire “peccato che non sia cinema”. Questo è cinema popolare che viene fatto grazie a produttori illuminati. E soprattutto grazie ad attrici che nonostante il proprio pedigree non esitano a mettersi in discussione, come nel caso di Giovanna Ralli che per la prima volta in tanti anni di carriera recita un ruolo negativo.

Ha altri progetti in cantiere?
Due, ma per il momento sono ancora in fase di scrittura. Il primo è con Beppe Fiorello sull’impresa dei Mille. L’altro dovrebbe intitolarsi Faccia d’angelo. Parlerà della vita di un pugile realmente vissuto, Tiberio Mitri. Protagonista Raul Bova.

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12 Maggio 2005

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