Abruzzo, 1270 dopo Cristo. In fin di vita la Contessa Berengaria, lascia a sua figlia Iacovella un oggetto misterioso e di grande valore che viene presto rubato. Pietro e Romualdo, due frati eremiti che si incontrano in un profondo crepaccio, e Placido, un Templare giunto dalla Terra Santa, decidono di dare la caccia ai due banditi che hanno preso l’oggetto. Dopo un viaggio tra montagne impervie, i tre monaci scoprono che i ladri sono proprio Iacovella e i due fratelli, Cesidio e Ugone. I figli della contessa sono infatti influenzati dal misterioso oggetto al punto da finire vittime della propria natura. E’ questa la trama di Mala Tempora, opera prima molto particolare firmata da Stefano Amadio, in uscita il 30 novembre con Movie Factory. Diversamente da quanto avviene di solito per un esordio, il film non ripropone elementi biografici ma batte una strada del tutto diversa che riecheggia scenari da film fantasy, mescolando i generi per realizzare una storia lontana dall’autore, così come ha spiegato lo stesso Amadio a CinecittàNews.
Come è nata l’idea del film? E’ ispirato a qualche leggenda, racconto o storia vera?
No, nasce dalla mia passione per gli eremi abruzzesi. Sono oltre 100, bellissimi e molti ancora in piedi. E poi dal fascino di alcuni abitanti di questi eremi; uno in particolare Pietro da Morrone, che nel film si chiama Pietro del Sirente, il famoso Papa Celestino V. Lui visse per quasi 70 anni in eremi sperduti per essere eletto Papa a oltre 80 anni di età. E’ lui il protagonista del film insieme ad altri 2 monaci che danno la caccia ad un oggetto misterioso. E non è il solito Graal…
Perchè ha scelto proprio un film in costume per esordire? Sono stanco delle opere prime autobiografiche. Così mi sono buttato a capofitto in un film low, low budget, che non ha beneficiato dei finanziamenti pubblici. ma ha potuto contare sulla collaborazione da parte della troupe e degli attori. E anche di un paio di comuni abruzzesi che ci hanno offerto ospitalità.
Il film contiene alcune metafore, che cosa rappresenta l’oggetto misterioso?
Una famiglia intera si perde dietro ad un oggetto di grande valore, alla ricchezza. Ma anche alla propria immagine. Come, in parte, vediamo tutti i giorni in tv: gente che vuole apparire senza avere nulla da dire. E questo monaco individua il problema e cerca di risolverlo alla radice.
Ha un regista preferito o una pellicola da cui ha tratto ispirazione?
Non ha niente in comune con Mala Tempora, ma mi è molto piaciuto Sfida nell’alta Sierra di Sam Peckinpah, dove tre anziani cow boys si trovano ad affrontare la loro ultima missione. Un po’ come i monaci del mio film.
Che tipo di distribuzione ha pensato la Movie Factory per un prodotto così particolare?
Siamo soddisfatti del lavoro indipendente che siamo riusciti a fare con la sala Colosseo Nuovo Cinema: dopo la nostra uscita, il 30 novembre, ospiterà una vera e propria stagione di solo cinema italiano, con altri otto film di casa nostra, tra dicembre e gennaio.
Con MaXXXine, in sala con Lucky Red, Ti West conclude la trilogia iniziata con X: A Sexy Horror Story e proseguita con Pearl, confermandosi una delle voci più originali del cinema di genere dell’era Covid e post-Covid
Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.
Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.
Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti