Stefania Sandrelli, nata a Viareggio, nella stessa città debutta come regista di un’opera lirica, la Tosca di Giacomo Puccini, in occasione della 67ma edizione del Festival Puccini di Torre del Lago: 23 luglio la prima, poi repliche il 6 e 13 agosto.
“Per me è un’emozione straboccante – spiega Sandrelli all’ANSA -, sono veramente felicissima perché il Pucciniano, oltre che essere un Festival di grande qualità, è un contesto veramente raro, vicino alla casa del grande maestro. Mio nonno da bambina mi cantava tutte le arie di Puccini, era un grande melomane, una passione che si è tramandata nella mia famiglia: mio nipote si è appena laureato in Canto al Conservatorio Franci di Siena e mi ha aiutata molto. Tutto questo mi tocca moltissimo, è un sogno che si realizza“.
Quella diretta da Stefania Sandrelli si annuncia come una Tosca inedita, che mette l’accento sulla fragilità degli artisti e sul tema della violenza di genere, molto caro all’attrice e esplicitato anche nel linguaggio visivo della messa in scena teatrale. “Il barone Scarpia era un misogino, uno che non amava l’arte e non amava gli artisti, ma queste sue caratteristiche, presenti nella partitura di Puccini, non sono mai state evidenziate, noi abbiamo cercato di rappresentare questo suo lato inedito. Quando in un’opera si scopre qualcosa di inedito è fantastico – aggiunge Sandrelli -, perché è come progredire, è un’opera in movimento, è qualcosa di vivo, non di morto. Questo dimostra la contemporaneità di Puccini“.
Non meno contemporanea è la figura di Tosca, una donna che non accetta compromessi e che si oppone al tentativo di violenza di Scarpia. “La violenza sulle donne non è più tollerabile – continua Sandrelli -. La Tosca è un personaggio che si è fatto da solo per la passione dell’arte e non accetta compromessi che all’epoca erano un’abitudine. È una donna coraggiosa, forte, che prova inquietudine per le cose che non le sembrano giuste, è un personaggio assolutamente contemporaneo, che manda un messaggio importante”.
Sul podio, a guidare un cast di solisti, l’Orchestra e il Coro del Festival Puccini, ci sarà il maestro Alberto Veronesi, mentre tra gli interpreti: Vincenzo Costanzo, Hiromi Omura e Franco Vassallo.
La Tosca della Sandrelli è anche l’occasione per riflettere appunto sulla fragilità dell’artista, amplificata dall’emergenza sanitaria. “Tante categorie di lavoratori sono in crisi – dice Sandrelli -, però penso che il teatro sia un’attività più fattibile in questa situazione, può ripartire davvero. Il cinema, invece, secondo me sarà l’ultimo a poter tornare alla normalità perché gli assembramenti sono inevitabili. L’augurio comunque è che si riparta tutti al più presto”.
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