Stanley Tucci


S. Tucci“Steven Spielberg è un uomo sorprendente, generoso, spontaneo ed ha lo stesso entusiasmo di un bambino”, così l’attore e regista di origini italiane Stanley Tucci parla dell’autore di The Terminal. Il film, che lo vede al fianco di Tom Hanks e Catherine Zeta-Jones, aprirà Fuori Concorso la Mostra del cinema di Venezia.

 

Mr. Tucci, che effetto le fa inaugurare la 61a edizione?
Ne sono onorato, soprattutto perché sono molto legato all’Italia: i miei nonni venivano da Cosenza. Mio padre insegnava Storia dell’Arte e così ho trascorso un anno a Firenze, avevo 13 anni. Era meraviglioso: c’erano meno ore di studio rispetto all’America e si poteva attraversare tutta la città in un’ora. E proprio ispirandomi a quel periodo in cui ero pervaso dall’arte, ho appena finito di scrivere ora il film sulla vita dello scultore italiano Alberto Giacometti: mi occuperò della sceneggiatura e delle regia, mentre non escludo che potrei chiamare un attore italiano per interpretare il ruolo di Giacometti.

Nel film di Spielberg, invece, interpreta il ruolo del cattivo?
Sì, vesto i panni di un ufficiale dell’aeroporto di New York, il JFK, che non accoglie, anzi margina, il visitatore straniero, interpretato da Tom Hanks. Lavorare con Spielberg è stata una bella lezione di cinema, anche perché mi ha permesso di seguire il film nelle fasi di montaggio.

Come è vista a Hollywood la Mostra del Cinema di Venezia?
Gli americani non guardano molto ai festival, pensano più ai business. Certo, Venezia non ha le strutture di Cannes o di Los Angeles, ma è comunque una vetrina di grande interesse. Manco da Venezia da 12 anni, da quando presentai il film con Joe Pesci. E visto che non conosco i nuovi registi né i nuovi attori italiani, sarà questa l’occasione giusta per farlo. Dei registi mi piacciono Salvatores,Tornatore, Amelio, Benigni e Moretti, mentre degli attori adoro Giancarlo Giannini, con il quale ho anche recitato in un film.

 

Adesso ci può svelare la ricetta del timballo, quello che salva la vita ai due fratelli italiani nel suo film “Big Night”?
E’ un segreto. Posso solo dire che la ricetta è nata in Italia, forse dalla fantasia di un famoso esperto di cucina fiorentino.

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27 Agosto 2004

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