Squitieri si dà al Nero

Un film “sulla falsa ideologia, che ci porta fuori strada e ci fa comportare da criminali in tante circostanze. L’assassino è dentro ognuno di noi”. Così Pasquale Squitieri definisce all’ANSA Father, dramma con un pizzico di thriller, interpretato da Franco Nero, Claudia Cardinale e Andrea Fachinetti (figlio 22enne di Ornella Muti) che inizierà a girare il 26 luglio, con set a Philadelphia per 2 settimane, e per altre quattro in Italia, per gli interni. Prodotta da Rossellini Film tv e Mask Production, la pellicola, che riporta Squitieri al cinema sette anni dopo L’avvocato di Gregorio, ha per protagonista un’apparentemente modesta e anonima famiglia di immigrati. “Al protagonista accade lo stesso di quanto succedeva ai ragazzi riempiti in ideologia e poi mandati in Vietnam per compiere massacri”, spiega Squitieri. Specificando che ai ragazzi di oggi manca la figura paterna: “Con la scomparsa del padre, abbiamo perso anche la madre, si è perso il nucleo della comunità. I nostri giovani si affidano a internet, al web, dove ci sono dei falsi spaventosi. I più giovani, lo vedo con i miei nipoti, vengono educati dal sistema al consumismo più schifoso. Siamo tutti uguali perché tutti consumisti. Abbiamo superato il limite del lecito”.

D’accordo con lui anche  Andrea Fachinetti, che ha debuttato al cinema quest’anno con Genitori e figli: Agitare bene prima dell’uso: “La vedo, ci vivo dentro a questa situazione. Per quelli della mia età le cose importanti non sono i valori morali ma avere la BMW potente dell’amico, essere migliori per quello che abbiamo, non per quello che siamo”.
Fachinetti è stato scelto da Squitieri con un semplice provino: “Ha un primo piano che mi ha colpito subito. Non mi hanno influenzato altri fattori, anche perché tra me e Ornella Muti c’è la guerra”. Proprio dalla celebre mamma, però, Fachinetti ha avuto un consiglio utile: “Mi ha detto che Pasquale mi farà recitare al meglio, al di là di tutto, perché ha una grande bravura nel gestire gli attori”. 
 
Franco Nero parla invece de L’ostaggio, film che girerà da regista basato, dice, “su una sceneggiatura di Elio Petri scritta apposta per me. Era ambientata in epoca vittoriana e aveva per protagonista una ragazza giovane e innocente che mentre attraversa il deserto, per raggiungere l’ufficiale che deve sposare, viene rapita da un evaso e la sua vita cambia per sempre. Sto pensando di spostare la vicenda al giorno d’oggi in Medio Oriente, facendo della protagonista una giovane iraniana e dell’uomo che la rapisce un disertore americano. E’ un ruolo per cui vedrei bene Ethan Hawke. Ora stiamo cercando i finanziamenti”.

Più vicino alla partenca c’è però un altro progetto: “sia da regista che da protagonista. Lo girerò a Toronto – dice Nero -avrei voluto farlo in Italia, ma per una serie di ragioni non ci sono riuscito. E’ un po’ come The millionaire, ma più cattivo. Il protagonista è un cieco che diventa vittima della tv che specula sul dolore. Voglio mostrare come la televisione si approfitti delle disgrazie altrui per fare audience”. L’attore apparirà inoltre in due cameo, uno con Giancarlo Giannini per Quel che resta, film di Elio Gentile sul terremoto di Messina del 1908 e l’altro nell’horror The Rite, con Anthony Hopkins. “Trenta dei film che ho girato all’estero non sono mai arrivati in Italia – aggiunge – Negli ultimi anni ne ho fatti sette in Germania, di grande successo, ma qui solo Sky ne ha comprato uno (Killing is my business Honey)”. Dall’estero arrivano solo i film delle major o quelli che hanno vinto qualche premio ai festival”.