Splash – Una sirena a Manhattan è un classico senza tempo, una fetta di magia cinematografica degli anni ’80 che ancora resiste nei cuori di milioni di persone sin dalla sua uscita esattamente 40 anni fa. Apparve, infatti, nelle sale americane il 9 marzo del 1984 e fu subito un successo. Diretta da Ron Howard, Splash è una leggera e incantevole commedia romantica che racconta la storia di Allen, un giovanissimo Tom Hanks, uomo d’affari di New York City, che si innamora di una donna misteriosa di nome Madison, interpretata da Daryl Hannah. Tuttavia quella che sembra una banalissima storia romance nasconde una svolta imprevista: Madison è una sirena.
Con la sua miscela di commedia, romanticismo e fantasia, Splash è rimasto un film amato nel corso degli anni, affascinando il pubblico con i suoi personaggi simpatici e un feeling positivo e rassicurante (tipico del genere negli sgargianti anni ’80), una colonna sonora azzeccatissima, nella quale spicca la popolare canzone Love Came For Me interpretata da Rita Coolidge e che aggiunge un tocco magico ai momenti più romantici del film.
Anche la fotografia del veterano Donald Peterman, che veniva dal successo di Flashdance, è stata ampiamente apprezzata per aver catturato la bellezza dell’oceano e per le iconiche sequenze subacquee. Allo stesso tempo cattura perfettamente la vibrante energia e il fascino di New York, mostrando in tutto il loro splendori luoghi dell’immaginario collettivo come Central Park e la Statua della Libertà. Splash è una vera lettera d’amore alla città che non dorme mai.
Il pregio più altro del film di Howard è, però, la storia che non a caso fu candidata all’Oscar nella categoria per la migliore sceneggiatura originale a testimonianza dell’arguzia e nella bontà della scrittura dei suoi tre autori: Lowell Ganz, Babaloo Mandel, Bruce Jay Friedman e ricevette anche il prestigioso Saturn Award come miglior film fantasy.
Lo script sfidava i ruoli e gli stereotipi di genere tradizionali, portando sullo schermo un personaggio femminile forte, indipendente e inequivocabilmente diverso. Il tutto intessuto da momenti comici che intrattengono il pubblico sin dalle prime sequenze.
Anche l’implacabile guru della critica cinematografica americana, Roger Ebert, pur massacrando il film ammise nella sua recensione: “C’è un film divertente in agguato ai margini di Splash, e a volte si insinua sullo schermo e ci fa sorridere”.
Altro punto interessante del film riguarda gli effetti speciali che sicuramente ci appaiono naif se confrontati con la gloriosa “macchina digitale” di oggi capace di creare mondi immaginari a prova di realtà, ma per l’epoca risultarono assolutamente innovativi. In particolare la coda di Madison che era un animatronic realizzato con innesti di siliconi e che funzionava con meccanismi di precisione che bene si integravano con i movimenti della Hannah. Uno sforzo produttivo non indifferente e che non badò a spese per dare realismo alle scene dalla sirena.
E Splash mostrò anche un certo coraggio da parte della Disney. Splash è stato infatti il primo film distribuito dalla casa di Zio Walt con una classificazione PG (Parental Guidance) cioè la cui visione da parte dei bambini è consigliata con la presenza dei genitori in contrapposizione ai tradizionali film per famiglie con classificazione G (General Audience) ovvero Film per tutti.
Questa scelta che portò alla nascita di una divisione più adulta della Disney chiamata Touchstone Pictures permise una trama e un umorismo leggermente più maturi rispetto al solito standard della casa di Topolino. E fu un successo.
Il film ha incassato più di 69 milioni di dollari al botteghino, diventando uno dei film di maggior incasso del periodo. Finì per ispirare un sequel televisivo intitolato Splash, Too uscito dieci anni dopo e una serie televisiva andata in onda per due stagioni dal 1994 al 1997. Splash ha aperto la strada ad altri film a tema sirena, come La sirenetta, che è diventato un classico dell’animazione Disney. La sua influenza sul genere è innegabile, così come è fuor di dubbio che Splash ha lasciato un segno indelebile nella cultura pop, con riferimenti e omaggi al film che sono apparsi in vari programmi televisivi, film e persino video musicali nel corso degli anni.
Il successo del film fece molto bene anche al suo protagonista. Nonostante Tom Hanks fosse già apparso in film precedenti, infatti, fu Splah a catapultarlo veramente nella celebrità. La sua interpretazione di Allen Bauer ha messo in luce i suoi tempi comici e il suo fascino innocente e tenero.
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