Si svolgerà a Roma dal 5 al 7 aprile presso il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo la 9° edizione de Lo Spiraglio FilmFestival della salute mentale. Il festival presenterà lavori realizzati sia dai centri di produzione integrata (centri che lavorano sul disagio psichico) che dai videomaker ed è diviso in una sezione dedicata ai cortometraggi e una ai lungometraggi, con una significativa presenza anche di produzioni provenienti dall’estero, che trattano il tema della salute mentale spaziando in vari generi dal documentario alla commedia, dall’animazione al thriller. Grande attenzione, nella selezione di questa edizione, al rapporto tra salute mentale e ambiente.
Secondo filo rosso che attraversa Lo Spiraglio 2019 è il rapporto tra infanzia, adolescenza e disagio psichico. Se ne occupano due lungometraggi inglesi: in Jellyfish di James Gardner una ragazza con una madre bipolare è costretta a prendere sulle proprie spalle la famiglia lavorando dopo la scuola. Quindi, Three Identical Strangers, diretto da Tim Wardle, l’incredibile documentario che racconta la storia di tre gemelli separati alla nascita che si ritrovano da ragazzi e riflette su questioni delicate e spaventose: le influenze esterne che riceviamo durante la nostra vita, soffermandosi anche su scienza ed etica, sulla malattia mentale e sul male di vivere.
C ’è spazio anche per il cinema d’animazione: il cortometraggio Blu di Paolo Geremei attraverso un racconto per immagini raffinato e simbolico parla della vulnerabilità dei bambini e delle difficoltà a rompere le barriere e i legami troppo stretti con i genitori. Tra i lungometraggi da segnalare, il documentario Quello che i social non dicono – The cleaners, di Hans Block e Moritz Riesewieck, che sarà distribuito da I Wonder Pictures nei cinema italiani dal 14 al 17 aprile. Salvaguardare la salute psichica degli utenti, compromettendo la propria. E’ ciò che accade a cinque ‘spazzini digitali’, incaricati di eliminare contenuti inappropriati dalla rete. Una nuova varietà di malattia professionale, con i disagi psicologici sempre più allarmanti di cui soffrono i protagonisti.
Tra gli altri titoli, DentroFuori di Roberto Orazi, le storie di un gruppo di pazienti psichiatrici che da molti anni frequentano il Centro Diurno della Comunità Terapeutica Reverie. Quindi, firmato dalla regista Costanza Quatriglio, Sembra mio figlio, la storia di Ismail, che, sfuggito alle persecuzioni in Afghanistan quando era ancora bambino, vive ora in Europa con il fratello Hassan e andrà incontro al destino della sua famiglia facendo i conti con l’insensatezza della guerra e con la storia del suo popolo, il popolo Hazara.
La sezione dei cortometraggi in concorso, tocca temi vari e tutti a loro modo attuali e ‘sensibili’: dalle conseguenze della documentazione personale sui social media al tema della migrazione e della sofferenza psichica, alla storia di un’italiana di origini nigeriane, che collabora con la polizia traducendo intercettazioni relative al traffico della prostituzione. Il caso di omicidio di una madame, legato a doppio filo a uno oscuro pattoJuji, la metterà a confronto con le sue paure più grandi. Ma anche il futuro della psichiatria a un video-animazione in stop-motion, realizzato attraverso i disegni dei pazienti psichiatrici dell’ospedale “Fate bene fratelli” di Brescia durante un laboratorio artistico condotto da Antonella Salvadore.
Una Giuria composta da addetti ai lavori appartenenti all’ambito sociale, psichiatrico e cinematografico assegnerà il Premio “Fausto Antonucci” di 1.000 euro al miglior cortometraggio e il Premio “Jorge Garcia Badaracco – Fondazione Maria Elisa Mitre” di 1.000 euro al miglior lungometraggio. E’ anche prevista l’assegnazione di un Premio Speciale assegnato dalla Giuria, all’opera considerata particolarmente significativa per il tema e per la modalità con cui è stato trattato l’argomento.
Il festival assegnerà, il Premio Lo Spiraglio Fondazione Roma Solidale Onlus all’attore, regista e sceneggiatore Fabrizio Bentivoglio che nel cinema italiano rappresenta un’eccezione: in una cinquantina di titoli, infatti, molti dei personaggi da lui interpretati sono caratterizzati da una certa inquietudine, da un sottile disagio esistenziale, da ossessioni, paure, timori, il più delle volte irrazionali e ingiustificati.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis