Sarà in sala dal 22 settembre con I Wonder Pictures Spira Mirabilis di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, in concorso alla 73esima Mostra di Venezia. Il 4 settembre, ad accompagnare il film a Venezia ci sarà la grande Marina Vlady – l’attrice francese che ha lavorato con Cocteau, Godard, Welles e alcuni dei più grandi registi italiani da Ferreri a Lattuada, da Emmer ai Taviani. Dal Giappone arriverà invece Shin Kubota, lo scienziato cantante giapponese che studia la medusa immortale Turritopsis che ha dato spunto agli autori per il film “sull’immortalità”; dalla Svizzera invece verranno Felix Rohner e Sabina Schärer, la coppia di musicisti inventori dello Hang, lo strumento/scultura in metallo di loro esclusiva creazione. Questi sono i protagonisti del documentario di creazione girato in diversi luoghi del mondo, una sinfonia visiva, un inno alla parte migliore degli uomini, un omaggio alla ricerca e alla tensione verso l’immortalità. Spira Mirabilis è prodotto da Montmorency Film e Lomotion con Rai Cinema e con Srf Schweizer Raio Und Fernshen /Srg Ssr. La distribuzione internazionale è di The Match Factory.
Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"