Sole alto di Dalibor Matanic, premiato a Cannes con il Prix du Jury in UCR e scelto dalla Croazia per la corsa all’Oscar, è il film di apertura del 27° Trieste Film Festival, in programma dal 22 al 30 gennaio 2016. In uscita nelle sale italiane a marzo, distribuito da Tucker Film, racconta l’amore fra un giovane croato e una giovane serba. Un amore che Matanić moltiplica per tre volte: stessi attori (Tihana Lazović e Goran Marković) ma coppie diverse, dentro il cuore avvelenato di due villaggi balcanici in tre decenni diversi: il 1991 e l’ombra incombente della guerra; il 2001 e le cicatrici che devastano l’anima; il 2011 e la possibile ma impervia rinascita. Alla produzione hanno cooperato Croazia, Slovenia e Serbia, restituendo pienamente il percorso di ricostruzione culturale in atto nell’ex Jugoslavia.
Sole alto, spiega il regista (nato a Zagabria nel 1975), “nasce da una frase che ripeteva sempre mia nonna quando le parlavo dei miei flirt: “purché non sia una di loro!”, diceva. Per lei andava bene tutto, a patto che evitassi le ragazze serbe. Sono un testimone diretto dell’intolleranza sociale, politica, religiosa radicata nella mia terra e sono anche un testimone diretto dei suoi effetti devastanti. Della miseria e del dolore che ha provocato per anni. Con questo film ho voluto vedere se fosse possibile collocare l’amore sopra ogni cosa, in un contesto del genere, e ho tradotto in riflessione cinematografica quella frase così agghiacciante e, purtroppo, così vicina a me”.
Il Trieste FF è il più importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro-orientale, giunto quest’anno alla 27ma edizione, diretta da Annamaria Percavassi e Fabrizio Grosoli: nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l’edizione “zero” è datata 1987), il festival continua ad essere da quasi trent’anni un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano.
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