Una grande immagine in bianco e nero di Luchino Visconti sul set fa da sfondo all’addio di Lino Micciché, viscontiano di ferro, alla Scuola Nazionale di Cinema di cui è stato presidente negli ultimi 4 anni.
Il Tempio di Adriano di Roma, dove si è inaugurata oggi la mostra “Cinema 1936-1943″ curata da Orio Caldiron, è il luogo scelto da un Miccichè visibilmente emozionato per tracciare il bilancio della sua gestione.
“La SNC è l’istituzione più importante del cinema italiano. Ha tutte le potenzialità per esserlo anche nel futuro. Difendiamola.” ha dichiarato di fronte ad un’affollata platea in cui spiccano i volti dei registi Gillo Pontecorvo, Francesco Rosi, Citto Maselli e della produttrice Grazia Volpi.
Miccichè non torna sulle polemiche (leggi il dossier) seguite alla sua sostituzione con il sociologo Francesco Alberoni ma precisa: “Dietro al lavoro fatto in questi 4 anni dal Consiglio di Amministrazione e dal Comitato Scientifico della Scuola non c’era nessun disegno di parte né partitico. Nessuna faziosità”.
Ed ecco allora i più importanti risultati raggiunti dalla SNC di Micciché: il numero degli allievi è stato triplicato e sono stati inaugurati i corsi di animazione della nuova sede di Torino, i film depositati nella Cineteca Nazionale sono aumentati del 30% e sono state restaurate circa 200 pellicole tra cui Paisà di Rossellini, La battaglia di Algeri di Pontecorvo e molti film di Carmelo Bene.
Il settore Produzione e Promozione Culturale ha realizzato la collana antologica Ritratti italiani, videointervistE a grandi cineasti tra cui Mario Monicelli, Ettore Scola e Vittorio Taviani.
Tra le iniziative più recenti: un accordo stretto con Rai Cinema per la coproduzione dei film di diploma degli allievi del 3°anno e la creazione, in corso di definizione, di un Dipartimento dedicato alle Arti e ai Mestieri del cinema da realizzare in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura dell’Emilia-Romagna.
Nel suo lungo discorso Micchiché ha annunciato che, su richiesta del ministro Urbani e di Alberoni, continuerà a curare la pubblicazione della Storia del Cinema Italiano, opera enciclopedica in 15 volumi che proseguirà fino al 2006.
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