C’è la Storia, quella con la S maiuscola, c’è la Psicanalisi, altrettanto in capolettera chiamando in campo Freud, papà assoluto della materia, e – di ulteriormente assoluto – c’è certamente Dio nel film diretto da Matt Brown, Freud – L’ultima analisi, per cui “lo scopo della trama non è quello di mostrare un dibattito tra due dei più famosi intellettuali del XX secolo, quanto una vera seduta di terapia per entrambi i protagonisti, in cui mettere in luce le loro incertezze e sicurezze” ha spiegato il regista.
3 settembre 1939, Francia e Gran Bretagna dichiarano guerra al Reich tedesco: nello stesso giorno, a Londra, ecco un dialogo tra l’ateo psicanalista (Sir Anthony Hopkins) e un teologo, docente di Oxford e romanziere, C.S Lewis (Matthew Goode); quello di Freud e Lewis è un incontro nella realtà mai avvenuto, ma la cui caratura tematica è di tal fascino e scossa intellettuali – trattando di amore, esistenza di Dio, famiglia – che non è sfuggita al cinema; è un film che nasce su fondamenta marmoree, infatti è l’adattamento cinematografico dell’omonimo dramma dello scrittore Mark St. Germain, da cui l’opera teatrale Freud’s Last Session, andata in scena nel 2009, il tutto tratto dal saggio The Question of God di Armand Nicholi – professore di Psichiatria alla Harvard Medical School, pubblicazione di conferenze dove ci si addentra nelle teorie atee di Freud insieme agli scritti cristiani di Lewis.
Nella messa in scena, un paio di giorni dopo l’invasione tedesca della Polonia, l’accademico Lewis approda a Londra per incontrare l’amico Freud, solo un anno prima costretto a scappare dall’Austria dell’Anschluss – l’annessione dello stato austriaco alla Germania nazista, avvenuta il 13 marzo 1938 con l’obiettivo di formare la “Grande Germania”.
Il Freud che interpreta Hopkins donando al Professore sapienza mai superba ma autorevolezza, e altrettanto un’umanità intima, non è mai impietosito dallo stato della malattia – un cancro terminale, ma certamente impregnato da quell’esperienza in fieri, che somma un elemento ulteriore di riflessione sulle tematiche del dialogo: Brown riesce con delicatezza a trasmettere l’urgenza addentro a questa ultima occasione per affrontare la storia perenne tra logica e Fede, in cui l’intelletto si correla con l’anima e così si crea lo spartiacque, o il matrimonio, col Credo e Dio.
Il sollecito tempo presente non fa però a meno di un passato necessario a capire i due esseri umani in questione, infatti quel pomeriggio è feso a più riprese da flashback delle loro reciproche esistenze, istanti biografici, personali, scientifici, che hanno condotto al qui e ora: se Lewis è bistrattato tra i permanenti disturbi da stress post-traumatico della Prima Guerra Mondiale e la serenità conquistata per la recente conversione al cristianesimo, con Freud si rivive sua figlia Anna e quando venne arrestata dalle SS a Vienna, una circostanza in cui il Professore intercetta definitivamente la gravità dell’espansione nazista, tanto da rifugiarsi nel Regno Unito.
Il tempo non si esaurisce in quel pomeriggio perché tre settimane più tardi Sigmund Freud lascia la vita terrena per eutanasia e Lewis, negli anni successivi, parallelamente all’esperienza del dare rifugio a giovani sfollati, diviene anche autore di scritti per bambini, il tutto volano per l’ispirazione delle sue Cronache di Narnia, non scevre da tematiche cristiane tanto che Goode ha dichiarato di averle studiate per il ruolo di Lewis, che tra l’altro Hopkins aveva già interpretato in Shadowlands (1993), ma “ha consigliato a Goode di non farsi influenzare dalla sua interpretazione e di dare nuova vita al personaggio. Personalmente, come regista ho deciso di dare libero spazio ai miei attori per esibirsi in questo film ed è stato un’esperienza davvero incredibile vederli preparare così tanto per rendere al meglio nelle riprese finali”, ha spiegato Brown.
Londra e Dublino sono state le location principali del film, prodotto da Alan Greisman, Rick Nicita, Meg Thomson e Hannah Leader. Freud – L’ultima analisi è stato distribuito negli Stati Uniti dal 22 dicembre 2023 e esce nei cinema italiani dal 28 novembre, distribuito da Adler Entertainment.
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