“Silvio Forever” sarà una star del Marché di Cannes?


C’è moltissimo interesse all’estero per Silvio Forever, l’autobiografia non autorizzata di Silvio Berlusconi realizzata da Roberto Faenza e Filippo Macelloni e scritta dai giornalisti Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella. Lo anticipa Andrea Occhipinti, che con la Lucky Red distribuirà il film dal 25 marzo in circa 100 copie, sempre che non sia bloccato per una questione relativa ai diritti dell’intervista a Rosa Bossi Berlusconi contenuta nel film.

 

“Nonostante i molti documentari sul tema, a partire da Videocracy, c’è forte richiesta per Silvio Forever, che sarà al Marché di Cannes“, dice Occhipinti. Quanto alla mancata programmazione dello spot sui canali Rai, risponde Neri Marcorè, che nel documentario “doppia” il premier con la sua voce da trasformista, sostituendolo in alcuni punti in cui mancava l’audio originale: “L’oscuramento del trailer non stupisce chi vede il Tg1 e altri organi d’informazione che non mostrano certe parti di notizie”.

 

Prodotto da Ad Hoc Film e autofinanziato, senza soldi delle reti Rai o Mediaset e senza il ministero, il film, che è costato 700mila euro, per Occhipinti, che ha già distribuito Viva Zapatero della Guzzanti, “ha delle potenzialità commerciali, anche se sicuramente è difficile muoversi in questa situazione con un mercato quasi inesistente e le televisioni congelate. Del resto anche Il Divo era una sceneggiatura fantastica che nessuno voleva fare”.

 

Racconta Gian Antonio Stella, autore con Rizzo del best seller “La casta” (edito da Rizzoli): “In realtà volevamo fare un film sulla classe politica italiana, ci abbiamo lavorato per tre anni, ma non riuscivamo mai a trovare un baricentro. L’unico punto fermo era sempre Berlusconi. Così è venuta l’idea di fare un film su di lui, un personaggio strepitoso, che ha costruito il suo pubblico per anni, che ha un rapporto di pancia con questo paese”.

 

Eccolo, il paese. Soggiogato e pronto alla sommossa per riavere le tv commerciali in una spiazzante sequenza anni ’80. “Ci sono molte immagini della folla adorante, così come c’è la canzone dei titoli di coda, Silvio Forever, scritta da una ragazza, Loriana Lana, che ci crede davvero in quello che canta”, spiega Faenza. Che in qualche modo è tornato sui suoi passi. Nel ’77 fu lui a realizzare Forza Italia! film scomodo – venne sequestrato nel giorno del rapimento di Aldo Moro perché considerato irrispettoso nei confronti della Dc – e addirittura profetico nel titolo.

 

Tutta la complessità della prima Repubblica sembrava ormai condensata in un solo uomo, famoso in tutto il mondo non solo come imprenditore e leader ma anche per le sue gaffe, la barzellette e le canzoni. “Berlusconi nel bene e nel male è una star e così andava raccontata”, prosegue Faenza che invita a lanciare una petizione affinché il premier veda il film e ne discuta pubblicamente…

 

Tutta la sua vita, fin dall’infanzia (a 12 anni era già fieramente anticomunista) è narrata con le sue stesse parole, prese da interviste, comizi, apparizioni televisive. Ma Silvio si riflette anche negli occhi degli altri, nell’ammirazione sconfinata della madre Rosa che lo racconta serissimo, per niente attaccato al denaro o alle sottane. “La sua parabola – dice Rizzo – è la parabola di un intero paese, che dal ’93 si è incartato”. Aggiunge Neri Marcorè: “E’ curioso, ma mentre passano le immagini, rivivevo tante sensazioni. Mi sono concentrato su chi stava al suo fianco, su chi lo acclamava. E’ evidente che la sua velocità è superiore a quella degli altri. Mara Carfagna o Gianfranco Fini tradiscono un certo imbarazzo nel non poter prendere distanza dai suoi atteggiamenti”.

 

Il film non è un monumento a Berlusconi, ma suscita evidentemente qualche perplessità, critiche soprattutto da sinistra. Ancora Marcorè: “Al cinema non si devono delegare compiti, se non quello di far riflettere. In questo caso si mette sul tavolo quello che Berlusconi dice di se stesso. Non sono un suo nemico, ma rivendico il diritto di essere contrario. Dopo aver sentito dire tante volte ‘lasciatelo lavorare’, ora si possono tirare le somme. Oggi trovo l’Italia più brutta, deludente e corrotta di ieri. La gente è sempre meno felice”.

 

Silvio Forever non vuole neppure essere antiberlusconiano per partito preso. Per Rizzo: “L’Italia, da 16 anni a questa parte, è un dibattito continuo attorno a questa figura e il nostro invece è un lavoro giornalistico, una fotografia scattata dallo stesso protagonista”. Incalza Stella: “Fare un film perfido su Berlusconi sarebbe stata la cosa più facile del mondo, ma in un’autobiografia uno non si spara addosso da solo. Diciamo piuttosto che chi si loda e si imbroda e che c’è una vena ironica spero evidente allo spettatore intelligente. Se lui è riuscito a spaccare il paese in due, tra favorevoli e contrari, io mi chiamo fuori”. La conclusione spetta a Faenza: “Non volevamo fare un film che demolisse Berlusconi, questo lo faranno gli elettori quando andranno a votare”.

autore
22 Marzo 2011

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