Il cielo cade, ospitato all’interno di una vetrina non certo marginale come il KinderFilmFest, è uscito in Italia il 26 maggio. Una scelta un po’ infelice per un film bello quanto insolito, forse poco attraente per il cartellone a ridosso dell’estate.
Perché Il cielo cade è un film impegnato. Tanto che la produttrice Silvia D’Amico Bendicò, d’accordo con i registi, Andrea e Antonio Frazzi, vuole che sia, a suo modo, assimilabile al filone classico del neorealismo. “Non solo per una citazione affettuosa”, precisa, “ma come esplicito richiamo al nostro cinema d’impegno. Uno stile coerente con lo spirito della storia autobiografica, scritta da Lorenza Mazzetti“.
“Il cielo cade” è stato ben accolto dalla critica.
Sì, è vero. Ma un risultato davvvero eccellente lo sta ottenendo con il pubblico giovanile. I ragazzi lo amano. Un riscontro positivo ottenuto grazie alla distribuzione capillare fatta attraverso le scuole.
La collocazione all’interno del KinderFilmFest sembra essere quindi la più congeniale?
E’ senz’altro la sezione più adatta, perché si tratta di un film di formazione. Come il romanzo, del resto. E’ un film molto adatto ai festival: ogni volta che lo propongo ottengo consensi. Senza dimenticare che è un prodotto già acquistato in Australia, Canada e Stati Uniti.
La presenza a Berlino potrebbe rilanciarlo sul mercato europeo?
Perché no? Concidenza vuole, fra l’altro, che a fine mese esca anche la traduzione del libro, curata, nientemeno che, da una nipote del braccio destro di Hitler. Il film racconta una vicenda atroce, ma non è di parte. Mostra una realtà cruenta, ma abbiamo voluto che non si vedesse neanche una goccia di sangue.
Che impatto potrà avere sul pubblico tedesco?
Non lo so. Non riesco a immaginarlo. Credo che ormai anche i tedeschi siano in grado di guardare con coraggio ad alcune pagine vergognose della loro Storia. Certo è che l’ho proposto al Festival senza alcun intento provocatorio.
E’ la sua “prima volta” al FilmFest?
E’ la prima volta come produttrice di un film. Sono stata invece ospite di una retrospettiva su Roberto Rossellini. Ho avuto comunque già il piacere di conoscere personalmente il Direttore Moritz de Hadeln. Partecipando insieme alla giuria della Mostra del Cinema di Venezia, durante l’ultimo anno di presidenza Biraghi. E’ una persona molto affascinante, preparata e stimabile.
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