VENEZIA – La sicurezza al Lido, il supporto alle vittime del sisma e i nuovi lavori apportati alla cittadella del cinema sono i tre assi portanti della conferenza di apertura della 73ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. “Possiamo ora contare su 5800 posti a sedere nella sala principale – spiega il Presidente della Biennale Paolo Baratta – e il paradosso è che proprio quest’anno in cui viviamo importanti problematiche esterne noi riusciamo a realizzare buona parte dei nostri progetti, sapendo che attori e registi nutrono fiducia nel nostro lavoro. Nei prossimi anni sono in programma altri miglioramenti, che riguardano gli spazi esterni, il Piazzale davanti al Casinò, e poi vogliamo rendere fissa la passerella rossa in modo che la sala cinema si possa riconoscere anche durante il periodo invernale. All’interno del Casinò, abbiamo in programma di ottimizzare gli spazi rendendo una sala di proiezione l’attuale sala per la stampa e spostando la sala stampa nell’area adiacente, guadagnando terreno per nuove sale e luoghi di incontro. Il Palazzo è bello ma complicato, a livello di strutture e impianti e inoltre è pieno di mosaici, lampadari e pareti di pregio. Il nostro ‘incubo’ sono gli ascensori, ma piano piano con il lavoro del Comune riusciremo ad apportare modifiche significative’.
Interrogato sulla necessaria intensificazione dei controlli di sicurezza a causa delle norme anti-terrorismo, Baratta risponde: “abbiamo cercato di limitarla all’area esterna alla cittadella. Non vogliamo certo creare traffico, in questo modo speriamo di alleggerire i movimenti nelle aree strettamente riservate al cinema. Sicuramente potrà capitare che qualcuno abbia dei problemi logistici, ma ci sono sempre delle incognite quando si parla di sicurezza e non posso fare altro che rammaricarmene”. Infine, il recente sisma che ha colpito il centro-Italia, con la conseguente decisione di annullare il tradizionale party d’apertura: “Sono gesti di aiuto volontari – commenta il Presidente – noi abbiamo devoluto una settimana di incasso della Mostra di Architettura e aperto un conto per chi vuole contribuire. Però l’importanza dei fonti raccolti per generosità individuale, che pure c’è, non va enfatizzata. Sono gocce in mezzo al mare, utili per gestire le emergenze, ma il grosso lo deve fare lo Stato con i suoi strumenti di finanza pubblica: tasse, imposte, accise, e i cittadini devono contribuire in questo senso a far fronte ai problemi emersi da tempo e a quelli che invece si sono rivelati ora, forse anche più gravi”.
“Proprio la Lion’s Gate, società di produzione del film di apertura – aggiunge il direttore della Mostra Alberto Barbera – ha deciso di realizzare una donazione, e il conto resta aperto fino alla fine della kermesse”. Poi prosegue sul lato ‘artistico’: “Ci sono tanti paesi al mondo e qualcuno sicuramente resta fuori. Dal Giappone per esempio non abbiamo avuto tante proposte, ma la qualità e la vitalità delle opere resta il nostro obiettivo primario”.
Parla anche Sam Mendes, presidente della Giuria del Concorso: “Il mestiere di regista è più solitario di quello che si pensa. Sei sulla punta di una piramide e dirigi un gruppo di persone, ma con poche puoi confrontarti veramente su quello che senti e pensi. Essere in giuria è bello proprio per questo, è come tornare studente”.
Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"